Settimana Santa Ambrosiana – Giovedì santo: Liturgia della Parola al mattino (omelia)

Settimana Santa Ambrosiana

Giovedì santo: Liturgia della Parola al mattino (omelia)

Bibbia Quaresima banner

(Dn 13,1-64; Sl 34(35); Sap 2,1a. 12-3,9)

Il lungo brano del profeta Daniele ci ha raccontato la vicenda di Susanna ingiustamente accusata ma salvata per intervento di Dio. È un testo profetico del’Antico Testamento che ci introduce nel Triduo Pasquale Ambrosiano che stasera prenderà avvio con la solenne celebrazione della Cena del Signore.

Vorrei sottolineare, di questo brano, un elemento che può essere utile per addentrarci nelle celebrazioni dei prossimi giorni. “Il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele, il quale si mise a gridare: Io sono innocente del sangue di lei!”: dalla bocca dei piccoli, in questo caso dei giovani, afferma la sua potenza il Signore per ridurre al silenzio nemici e ribelli. Se Susanna è segno anticipatore di Gesù, il giusto perseguitato, che trova solo nell’intervento di Dio Padre salvezza, Daniele è segno di colui che rimane con la vita pronta a ricevere il “santo spirito” non solo per gridare all’ingiustizia ma per adoperarsi anche attivamente per rimediare ad essa e donare la salvezza al giusto. Anche noi, in questi giorni, possiamo essere come Daniele pronti a ricevere il santo spirito per resistere e rimanere con Gesù.

Il secondo testo che abbiamo letto, tratto dal Libro della Sapienza, lo conosciamo bene nella sua seconda parte (quella positiva) perché è spesso prima lettura durante il rito funebre. Nella sua prima parte, invece, è concentrata tutta la parte negativa. Una frase, emblematica, mi ha colpito: “Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari”. Dentro qui c’è tutta la sfida dell’uomo iniquo, senza giusto giudizio, a Dio. Ma la risposta divina non si mostra sullo stesso piano di questa provocazione: “Agli occhi degli stolti parve che morissero, la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace”. La risposta è l’attesa di una salvezza che sa di pace, non il nulla della morte.

Chiediamo al Padre di vivere questi giorni di Passione con lo spirito di Daniele e lo l’animo che sa attendere i segni della risurrezione: non sarà importante quanti saremo (notoriamente la Pasqua non “riempie le chiese”) ma quanto ciascuno di noi vivrà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.