Omelia nella Solennità della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (rito ambrosiano, C) 27/01/19
SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE – Festa del Signore
LETTURA
Lettura del libro del Siracide 44, 23 – 45, 1a. 2-5
In quei giorni. La benedizione di tutti gli uomini e la sua alleanza / Dio fece posare sul capo di Giacobbe; / lo confermò nelle sue benedizioni, / gli diede il paese in eredità: / lo divise in varie parti, / assegnandole alle dodici tribù. / Da lui fece sorgere un uomo mite, / che incontrò favore agli occhi di tutti, / amato da Dio e dagli uomini. / Gli diede gloria pari a quella dei santi / e lo rese grande fra i terrori dei nemici. / Per le sue parole fece cessare i prodigi / e lo glorificò davanti ai re; / gli diede autorità sul suo popolo / e gli mostrò parte della sua gloria. / Lo santificò nella fedeltà e nella mitezza, / lo scelse fra tutti gli uomini. / Gli fece udire la sua voce, / lo fece entrare nella nube oscura / e gli diede faccia a faccia i comandamenti, / legge di vita e d’intelligenza, / perché insegnasse a Giacobbe l’alleanza, / i suoi decreti a Israele.
SALMO
Sal 111 (112)
® Beato l’uomo che teme il Signore.
Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. ®
Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto. ®
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore. ®
EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 5, 33 – 6, 4
Fratelli, ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito.
Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. «Onora tuo padre e tua madre!». Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: «perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra». E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 2, 19-23
In quel tempo. Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Giacobbe e Mosè sono indicati dal libro del Siracide come antesignani di Giuseppe, della discendenza di Davide, padre di Gesù. Sia Giacobbe che Mosè hanno parlato “faccia a faccia” con il mistero di Dio e da esso si sono lasciati isfruire e guidare nella loro missione di patriarchi e guide del popolo. Anche Giuseppe è entrato nel mistero e nella confidenza di Dio, ricevendo da esso la conferma della sua vocazione e le indicazioni per poterla vivere a servizio del progetto divino: così Giuseppe diventa benedetto, amato da Dio e dagli uomini, un uomo mite, un uomo giusto. Il profilo di un uomo così sembra “roba d’altri tempi” considerato il modello di uomo che ci viene proposto dal mondo: dall’uomo “che non deve chiedere mai” a quello senza identità e senza “spina dorsale”.
Il breve brano di Efesini ci svela il “segreto del successo” o della riuscita della famiglia di Nazareth. Ognuno ha una parte propria che deve essere caratterizzata da tre elementi: amore, rispetto, obbedienza. Amore che si dona, amore che arriva a dare la vita, non amore sentimentalismi che oggi c’è e domani chissà: l’amore crocifisso. Rispetto, che è contenuto nell’amore, è riconoscere pari dignità ciascun membro della famiglia. Obbedienza è anzitutto ascolto vero e attento di tutto quello che viene detto, con un accorgimento: siccome il Creatore ci ha creati con due orecchie e una bocca, l’ascolto sta al parlare due a uno. Ovviamente, un uomo e una donna che si uniscono in matrimonio ricevono l’aiuto particolare del sacramento che ancora di più unisce quelle vite.
Infine il Vangelo ci parla di come Giuseppe sia stato dentro il mistero di Dio: proprio attraverso il sogno, che è qualcosa di intimo, personale, interiore, il Signore gli ha fatto conoscere il suo volere, un volere al quale prontamente Giuseppe ha aderito. Anche per noi vale questo “criterio” per permettere al Signore di parlare alla nostra vita: solo rientrando in noi stessi potremo sentire quanto Ci dice attraverso la nostra coscienza, la nostra guida interiore che, come maestro, ci guida sulla strada della realizzazione nostra e dei progetti divini.
Lascia un commento