Omelia nella Domenica dell’Incarnazione 17 dicembre 2017, rito ambrosiano

DOMENICA DELL’INCARNAZIONE o della Divina Maternità della Beata Vergine Maria – Solennità

 

Lettura

Lettura del profeta Isaia 62, 10 – 63, 3b

In quei giorni. Isaia disse: «Passate, passate per le porte, / sgombrate la via al popolo, / spianate, spianate la strada, / liberatela dalle pietre, / innalzate un vessillo per i popoli».
Ecco ciò che il Signore fa sentire / all’estremità della terra: / «Dite alla figlia di Sion: / “Ecco, arriva il tuo salvatore; / ecco, egli ha con sé il premio / e la sua ricompensa lo precede”. / Li chiameranno “Popolo santo”, / “Redenti del Signore”. / E tu sarai chiamata Ricercata, / “Città non abbandonata”».
«Chi è costui che viene da Edom, / da Bosra con le vesti tinte di rosso, / splendido nella sua veste, / che avanza nella pienezza della sua forza?». / «Sono io, che parlo con giustizia, / e sono grande nel salvare». / «Perché rossa è la tua veste / e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel torchio?». / «Nel tino ho pigiato da solo / e del mio popolo nessuno era con me».

 

Salmo

Sal 71 (72)

® Rallegrati, popolo santo; viene il tuo Salvatore.

Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero e abbatta l’oppressore. ®

Scenda come pioggia sull’erba,
come acqua che irrora la terra.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato. ®

Benedetto il Signore, Dio d’Israele:
egli solo compie meraviglie.
E benedetto il suo nome glorioso per sempre:
della sua gloria sia piena tutta la terra. ®

 

Epistola

Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 4, 4-9

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!

 

Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Luca 1, 26-38a

In quel tempo. L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

 

Il profeta Isaia parla della venuta del Messia che porta insegne regali (manto rosso) ma che non è seguito da nessuno dei “suoi”: è facile per noi qui vedere un’allusione ai momenti delicati e tragici della passione di Gesù. Ma il clima generale descritto dal terzo Isaia è ben altro: il popolo e la sua città è in fermento perché sta per arrivare l’Atteso, il salvatore che porta con se la ricompensa e il premio per la perseveranza e la fedeltà nell’attesa. Questo salvatore permette a ciascuno di riconoscersi appartenente a un popolo santo, cioè santificato dallo stesso Signore, e redento, cioè salvato dalla propria condanna.

“Il Signore è vicino!”: la certezza indicata da Paolo agli Efesini è detta a noi oggi per indicare che il nostro tempo, la contemporaneità, è già abitata dalla presenza di Gesù. Il tempo favorevole è questo: così possiamo rivolgerci direttamente a Lui perché già custodisce il mondo e il tempo, senza cedere ad inutili e dannose preoccupazioni. Il frutto di questa fiducia e della certezza che Gesù abita i nostri giorni è il dono della pace che custodisce cuori e menti, sentimenti e ragioni. Il tutto unito da quell’essere lieti che non è frutto dello “stare bene”, ma è molto di più.

Maria è l’esempio vivente di tutto quanto abbiamo imparato e ascoltato fino ad ora. In lei vediamo un’attenta che si compie, l’apertura alla novità della vita proposta dallo stesso Signore, la disponibilità ad accettare il dono di Dio, la consegna al Padre delle perplessità su come possa accadere quanto promesso, la conferma del segno miracoloso nella vita di Elisabetta… Insomma, nella vita quotidiana di una giovane credente (giovane non solo di età, ma anche di spirito) irrompe la Presenza di Dio che, solamente con la sua ombra, genera vita: anche noi, come Maria, riceviamo il lieto annuncio che possiamo accogliere Gesù e farlo vivere nella nostra esistenza per provare la felicità e la pace annunciati da Paolo.

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