Omelia nella Domenica del Battesimo di Gesù 7/1/18 (rito ambrosiano)
Battesimo del Signore – Domenica dopo l’Epifania – Festa del Signore
LETTURA
Lettura del profeta Isaia 55, 4-7
Così dice il Signore Dio: / «Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, / principe e sovrano sulle nazioni. / Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; / accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano / a causa del Signore, tuo Dio, / del Santo d’Israele, che ti onora. / Cercate il Signore, mentre si fa trovare, / invocatelo, mentre è vicino. / L’empio abbandoni la sua via / e l’uomo iniquo i suoi pensieri; / ritorni al Signore che avrà misericordia di lui / e al nostro Dio che largamente perdona».
SALMO
Sal 28 (29)
® Gloria e lode al tuo nome, Signore.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. ®
La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. ®
Tuona il Dio della gloria.
Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. ®
EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 2, 13-22
Fratelli, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
Egli infatti è la nostra pace, / colui che di due ha fatto una cosa sola, / abbattendo il muro di separazione che li divideva, / cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne. / Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, / per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, / facendo la pace, / e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, / per mezzo della croce, / eliminando in se stesso l’inimicizia. / Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, / e pace a coloro che erano vicini. / Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, / al Padre in un solo Spirito.
Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Marco 1, 7-11
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Ancora una volta il profeta Isaia ci invita ad alzare lo sguardo e a considerare l’universalità di questo annuncio di salvezza: “Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, / principe e sovrano sulle nazioni”. Sorprende come il profeta sia sempre più attento a che nessuno venga escluso da questa adunanza generale da parte di un Dio che, pur rimanendo misterioso, è comunque uno vicino e che si fa trovare: e le caratteristiche del perdono e della misericordia sono alla base del cambiamento, della conversione che viene chiesta e invocata per ogni uomo e ogni donna.
Proprio questa convocazione mette in rilievo come il desiderio di Dio sia quello di avere un unico popolo come un unico corpo, un’unica famiglia considerata “sua”: “siete concittadini dei santi e familiari di Dio”. Questa parentela stretta con il Padre fa sì che anche tra gli uomini e le donne, anche tra di noi nasce un legame che ah la propria radice nel battesimo, in quel battesimo prefigurato da quello ricevuto da Gesù ma radicalmente diverso da quello ricevuto da noi stessi. E queste relazioni che nascono, crescono, si sviluppano… rischiano di perdere la propria radice teologica e spirituale, rischiano di basarsi esclusivamente su radici umane, andando così incontro a inimicizie, incomprensioni, divisioni… Solamente se rimaniamo “edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù” potremo dire di vivere assistiti da quello stesso Spirito santo che confermo Gesù, al momento del suo battesimo, l’amato del Padre nel quale pone il suo compiacimento.
La narrazione di Marco dell’episodio del battesimo di Gesù e molto sobria e non riporta nemmeno il tentativo di opposizione da parte di Giovanni a compiere questo gesto. Eppure lo stesso Giovanni ha dichiarato che “Viene dopo di me colui che è più forte di me”: così facendo indica in Gesù il Messia e Salvatore che porta la novità della vita dei credenti fondata non sul privilegio di appartenere al popolo dell’alleanza, ma sulla possibilità di sentire per sé le parole dette a Gesù: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Quale il nostro compito, allora? Quello di esercitare la nostra memoria e mettere in pratica quel battesimo che abbiamo ricevuto facendolo diventare “battesimo laborioso”, capace cioè di sollecitare la nostra coscienza ad un esame sempre più approfondito e serio per non cadere nella tentazione del “sentirsi a posto. “Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell’uomo” (S. Gregorio Nazianzeno).
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