Omelia dell’Ottava del Natale nella Circoncisione del Signore 01/01/2018 (rito ambrosiano)
Circoncisione del Signore – Solennità
Ottava del Natale – Giornata mondiale della pace
ANNO DEL SIGNORE 2018
Lettura
Lettura del libro dei Numeri 6, 22-27
In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore / e ti custodisca. / Il Signore faccia risplendere per te il suo volto / e ti faccia grazia. / Il Signore rivolga a te il suo volto / e ti conceda pace”. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Salmo
Sal 66 (67)
® Dio ci benedica con la luce del suo volto.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti. ®
Gioiscano le nazioni e si rallegrino
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra. ®
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
e lo temano tutti i confini della terra. ®
Epistola
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 2, 5-11
Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: / egli, pur essendo nella condizione di Dio, / non ritenne un privilegio / l’essere come Dio, / ma svuotò se stesso / assumendo una condizione di servo, / diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo, / umiliò se stesso / facendosi obbediente fino alla morte / e a una morte di croce. / Per questo Dio lo esaltò / e gli donò il nome / che è al di sopra di ogni nome, / perché nel nome di Gesù / ogni ginocchio si pieghi / nei cieli, sulla terra e sotto terra, / e ogni lingua proclami: / «Gesù Cristo è Signore!», / a gloria di Dio Padre.
Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Luca 2, 18-21
In quel tempo. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
L’esperienza del benedire, o del dire bene, è molto più liberante rispetto a quella di maledire, o del dire male, oppure ancora del giudicare: lo sa bene Dio Padre che fin dall’inizio della sua opera di salvezza ha guardato con occhio benevolo il creato e in esso l’uomo e la donna. Anche nella storia dell’Esodo e nella formazione di un popolo a Lui be disposto la funzione sacerdotale ricalca la natura stessa di Dio: alla casa di Aronne è affidato il compito di benedire, cioè di ricordare al popolo quale sguardo il Signore ha su ciascuno, uno sguardo che illumina, uno sguardo che dona grazia, uno sguardo che dona pace. Questa speciale benedizione, detta appunto di Aronne, accompagna da sempre la storia del popolo di Dio ed oggi, a otto giorni dal Natale e ad inizio/conclusione di un nuovo anno del Signore, deve segnare inevitabilmente la qualità del nostro tempo: il Signore rivolge ancora il suo sguardo di luce su di noi, ci dona la sua grazia, ci dona la sua pace.
L’inno Paolino dei filippesi racchiude in poch versetti tutto il mistero della missione di Gesù, vero uomo e vero Dio. Certamente questa è una verità di fede che conosciamo abbastanza bene, se stiamo ad una conoscenza che tutta solamente la nostra memoria, la nostra testa… Ma Paolo chiede di fare un passo ulteriore, cioè di far scendere fin nel nostro cuore gli stessi sentimenti di Gesù, quei sentimenti veramente umani e veramente in comunione con il Padre che fanno davvero la differenza nella nostra vita di fede. Così, non ci stupisce, per esempio, che Sant’Ambrogio piangeva come suoi i peccati che i penitenti gli confessavano; oppure che San Carlo sentisse il travaglio del suo mondo e per esso facesse molta penitenze e pregasse molto; oppure ancora Santa Gianna Beretta Molla, in tempi più recenti, decise di sacrificare se stessa e far sì che la vita che stava per nascere dal suo grembo potesse venire alla luce senza problemi. Nostro compito alla fine di un anno e al principio di uno nuovo è di non scordarci che se vogliamo essere non solo credenti ma credibili dobbiamo far scendere nel cuore la nostra fede in Gesù.
Il Vangelo di Luca ci riporta alla storia con la sua concretezza. Giuseppe e Maria obbediscono all’alleanza e fanno circoncidere il figlio chiamandolo Gesù, cioè “Dio salva”. In questo ottavo giorno di Natale siamo invitati ad accompagnare i passi di almeno uno dei personaggi citati nel Vangelo: possiamo essere tra quelli che si stupiscono delle cose udite e viste (e questo sarebbe già un bel passo!); oppure possiamo fare come Maria che custodisce e medita quanto gli è accaduto di vivere; oppure ancora possiamo fare come i pastori che trasmettono l’entusiasmo e la gioia per l’incontro con questo mistero; oppure possiamo fare come Giuseppe e Maria che obbediscono alla Parola dalla da Dio per loro, per vivere in pienezza la loro vocazione.
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