Omelia della V Domenica di Pasqua A 14/05/2017 rito ambrosiano

LETTURA

Lettura degli Atti degli Apostoli 10, 1-5. 24. 34-36. 44-48a

In quei giorni. Vi era a Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta Italica. Era religioso e timorato di Dio con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio. Un giorno, verso le tre del pomeriggio, vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e chiamarlo: «Cornelio!». Egli lo guardò e preso da timore disse: «Che c’è, Signore?». Gli rispose: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite dinanzi a Dio ed egli si è ricordato di te. Ora manda degli uomini a Giaffa e fa’ venire un certo Simone, detto Pietro». Il giorno dopo Pietro con alcuni fratelli arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli con i parenti e gli amici intimi che aveva invitato. Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti». Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo.

 

SALMO

Sal 65 (66)

®  Grandi sono le opere del Signore.

oppure

® Alleluia, alleluia, alleluia.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,

cantate la gloria del suo nome,

dategli gloria con la lode.

Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere! ®

A te si prostri tutta la terra,

a te canti inni, canti al tuo nome».

Venite e vedete le opere di Dio,

terribile nel suo agire sugli uomini. ®

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,

e narrerò quanto per me ha fatto.

Sia benedetto Dio,

che non ha respinto la mia preghiera,

non mi ha negato la sua misericordia. ®

 

EPISTOLA

Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 2, 12-16

Miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore. Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato.

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Giovanni 14, 21-24

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato».

 

L’opera dello Spirito è imprevedibile e sempre apre le porte a nuove occasioni, nuove persone, nuovi incontri, nuove opportunità. Così è per il centurione Cornelio, riconosciuto da Pietro come raggiunto dal dono dello Spirito: proprio questa presenza potente e misteriosa è capace di far incontrare, conoscere e stimare queste due persone. Pietro dunque da responsabile della comunità cristiana di Gerusalemme dice che si sta rendendo conto che Dio non fa preferenze di persone perché occorre essere di Lui timorati e vivere la giustizia per poter far parte del popolo dei credenti, chiamati fratelli e sorelle nella fede: sempre un giusto rapporto con il Signore ha come conseguenza un giusto rapporto con il nostro prossimo.

Paolo ci ricorda come ogni nostra opera è suscitata e sostenuta dallo stesso Signore: solamente se costantemente cerchiamo la sua volontà nella nostra vita possiamo confidare, invocare e sentire realmente la sua presenza che ispira, sostiene e incoraggia. Anche il nostro stile di vita viene modificato da questa guida interiore e misteriosa: non cediamo più alle mormorazioni e alle incertezze perché sentiamo e sappiamo di essere in compagnia di una buona guida.

Il verbo più ripetuto in questo brano di Vangelo è amare: esso è abusato nel contesto contemporaneo, ma se lo teniamo nel Vangelo noi scopriamo che la definizione “Dio è amore” è la più alta e la più bella per descrivere il Padre e il rapporto tra il Padre e il Figlio. E’ lo stesso rapporto che Gesù vuole instaurare con ciascuno di noi: rapporto di fiducia e di amore, di stima e di confidenza, capaci a nostra volta di dare la vita e di amare come Lui ci ama.

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