Omelia della II Domenica dopo la Dedicazione A, 29/10/2017

DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE – La partecipazione delle genti alla salvezza
LETTURA
Lettura del profeta Isaia 45, 20-23

Così dice il Signore Dio: / «Radunatevi e venite, / avvicinatevi tutti insieme, / superstiti delle nazioni! / Non comprendono quelli che portano / un loro idolo di legno / e pregano un dio / che non può salvare. / Raccontate, presentate le prove, / consigliatevi pure insieme! / Chi ha fatto sentire ciò da molto tempo / e chi l’ha raccontato fin da allora? / Non sono forse io, il Signore? / Fuori di me non c’è altro dio; / un dio giusto e salvatore / non c’è all’infuori di me. / Volgetevi a me e sarete salvi, / voi tutti confini della terra, / perché io sono Dio, non ce n’è altri. / Lo giuro su me stesso, / dalla mia bocca esce la giustizia, / una parola che non torna indietro: / davanti a me si piegherà ogni ginocchio, / per me giurerà ogni lingua».
SALMO
Sal 21 (22)
® Loderanno il Signore quelli che lo cercano.

Da te la mia lode nella grande assemblea;
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre! ®
Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.
Perché del Signore è il regno:
è lui che domina sui popoli! ®

E io vivrò per lui,
lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!». ®

EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 3, 13b – 4, 1
Fratelli, so soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.Tutti noi, che siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. Intanto, dal punto a cui siamo arrivati, insieme procediamo.
Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti – ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto – si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra. La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 13, 47-52
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

“Volgetevi a me e sarete salvi, paesi tutti della terra”: bisogna avere occhi e sguardo nuovo per scoprire e riscoprire il vero volto del Dio della salvezza. Il rischio di non rinnovare mai questo sguardo è di abituarci ad una immagine di Dio che non corrisponde alla verità della sua rivelazione: così diventa un idolo muto, un oggetto inanimato incapace non solo di salvare ma di fare qualsiasi cosa, persino ascoltare le nostre preghiere.

E questo Dio che ci vuole tutti salvi, cosa sta già facendo per noi? Ci sta preparando un posto nella sua patria: essere “concittadini dei santi e familiari di Dio” è il destino e la strada segnata per ciascun uomo e ciascuna donna. È dunque facile comprendere come questa strada della salvezza è sicura e “facile” da imboccare: il bello poi sta nel rimanere fedeli a questa scelta, capaci di perseverare in essa. Tutto questo è reso più facile per noi per gli innumerevoli esempi di santi beati e testimoni della fede che con la loro vita e il loro esempio ci indirizzano, incoraggiano e spronano alla fedeltà a questa nostra vocazione a figli di Dio.

Il regno di Dio paragonato ad una rete che raccoglie pesci è un paragone che potevano comprendere gli interlocutori di Gesù. A noi rimane la certezza di appartenere a una rete, di essere parte di una realtà più grande di noi: nelle catacombe dell’antichità cristiana era diffusa la raffigurazione simbolica dei pesci ad identificare l’appartenenza religiosa al credo cristiano. Noi possiamo essere certi che qualunque cosa ci potrà capitare Lui verrà a pescarci là dove saremo, anche nel posto più remoto e lontano.

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