La Parola che conta: Venerdì 21 aprile 2017, VI giorno dell’ottava di Pasqua

LETTURA

Lettura degli Atti degli Apostoli 10, 34-43

In quei giorni. Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».

 

SALMO

Sal 95 (96)

®  Annunciate a tutti i popoli le opere di Dio.

oppure

®  Alleluia, alleluia, alleluia.

Cantate al Signore un canto nuovo,

cantate al Signore, uomini di tutta la terra.

Cantate al Signore, benedite il suo nome,

annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. ®

In mezzo alle genti narrate la sua gloria,

a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,

date al Signore gloria e potenza,

date al Signore la gloria del suo nome. ®

Portate offerte ed entrate nei suoi atri.

Tremi davanti a lui tutta la terra.

Dite tra le genti: «Il Signore regna!».

Egli giudica i popoli con rettitudine. ®

 

EPISTOLA

Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 2, 5-11

Fratelli, / abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: / egli, pur essendo nella condizione di Dio, / non ritenne un privilegio / l’essere come Dio, / ma svuotò se stesso / assumendo una condizione di servo, / diventando simile agli uomini. / Dall’aspetto riconosciuto come uomo, / umiliò se stesso / facendosi obbediente fino alla morte / e a una morte di croce. / Per questo Dio lo esaltò / e gli donò il nome / che è al di sopra di ogni nome, / perché nel nome di Gesù / ogni ginocchio si pieghi / nei cieli, sulla terra e sotto terra, / e ogni lingua proclami: / «Gesù Cristo è Signore!», / a gloria di Dio Padre.

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Marco 16, 1-7

In quel tempo. Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungere il corpo di Gesù. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».

 

Il discorso di Pietro apre alla fede grazie alla convincente opera dello Spirito: l’Apostolo non può che rendersi conto che la fede  è un dono universale, capace di arrivare a tutti e a tutti parlare, offrendo la stessa salvezza!

L’inno ai Filippesi di Paolo riassume tutta la storia della salvezza in prospettiva di Gesù: non si può proprio fare a meno di Lui! E solamente grazie a questo discendere dal cielo per poi risalirvi è capace di aprire quella strada anche a noi.

Le donne che vanno al sepolcro partono con una preoccupazione (la pietra sepolcrale) e ripartono con un certezza: Gesù è vivo e risorto. Solo la Pasqua autentica è capace di sciogliere in noi ogni preoccupazione e angoscia!

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