La Parola che conta: Venerdì 17 novembre 2017

Venerdì della I Settimana di Avvento

 

EZECHIELE
Lettura del profeta Ezechiele 3, 16-21
In quei giorni. Ezechiele disse: «Al termine di quei sette giorni mi fu rivolta questa parola del Signore: “Figlio dell’uomo, ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: ‘Tu morirai!’, e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu avverti il malvagio ed egli non si converte dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato.
Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette il male, io porrò un inciampo davanti a lui ed egli morirà. Se tu non l’avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate, ma della morte di lui domanderò conto a te. Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato”».

 

SALMO
Sal 50 (51)
® Abbi pietà del tuo popolo, Signore.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. ®
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto:
così sei giusto nella tua sentenza,
sei retto nel tuo giudizio. ®
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso. ®

 

PROFETI
Lettura del profeta Gioele 3, 1-4
Così dice il Signore Dio: «Dopo questo, / io effonderò il mio spirito / sopra ogni uomo / e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; / i vostri anziani faranno sogni, / i vostri giovani avranno visioni. / Anche sopra gli schiavi e sulle schiave / in quei giorni effonderò il mio spirito. / Farò prodigi nel cielo e sulla terra, / sangue e fuoco e colonne di fumo. / Il sole si cambierà in tenebre / e la luna in sangue, / prima che venga il giorno del Signore, / grande e terribile».

 

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 9, 35-38
In quel tempo. Il Signore Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

 

Il profeta Ezechiele è costituito sentinella per il popolo ma non in generale, per ognuno dei suoi componenti: La salvezza dunque non è mai “in generale”, ma è dono personale che arriva come grazie e come correzione fraterna da chi ha preso sul serio il suo essere amico e discepolo dell’Altissimo.

Gioele ci ricorda che il Signore viene con il suo Spirito e tale venuta è caratterizzata da dei doni speciali concessi a anziani, giovani… Insomma a tutto il popolo. Ciò che è caratteristico dello Spirito di Dio è il suo suscitare sogni e visioni positive per il futuro, per un futuro in comunione con Dio.

Messe e operai, missione senza confini, sproporzione, modello di Gesù: sono questi i temi che emergono dal Vangelo di oggi. Se guardiamo anche alle prime due letture ci accorgiamo come l’essere discepoli ci rende testimoni, sentinelle, pronti a ricevere lo Spirito di Dio, pronti a riconoscere l’incontro con Lui.

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