La Parola che conta: Sabato 27 gennaio 2018

Sabato, Settimana della III Domenica dopo l’Epifania

 

Lettura
Lettura del libro dell’Esodo 19, 3-8
In quei giorni. Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Queste parole dirai agli Israeliti».
Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!». Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo.

Salmo
Sal 95 (96)
®   Popoli tutti, date gloria al Signore!
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. ®
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine. ®
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude,
davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli. ®

Epistola
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 1, 18-20
Fratelli, Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è «sì» e «no». Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che abbiamo annunciato tra voi, io, Silvano e Timòteo, non fu «sì» e «no», ma in lui vi fu il «sì». Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono «sì». Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro «Amen» per la sua gloria.

Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 12, 31-36a
In quel tempo. Il Signore Gesù disse alla folla: «Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come puoi dire che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell’uomo?». Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce».

 

Saldo ci racconta con solennità il rapporto privilegiato di Dio con il suo popolo: il Signore dichiara il suo impegno per il suo popolo e il popolo risponde impegnandosi a sua volta. Sappiamo che questa fedeltà prevalentemente è giocata dall’alto: Ma proprio su questo si può appoggiare la fedeltà del popolo.

Paolo ricorda con forza e solennità che in Gesù si compiono le promesse del Padre: Grazie a Lui noi possiamo riscoprire la nostra vocazione alla santità e alla fraternità.

Gesù presenta se stesso come luce del mondo e lo fa di nuovo alla vigilia della sua passione: Chiede un supplemento di fede e di fiducia capace di aprire al mistero ed accogliere la novità di un Dio vicino, padre e fratello.

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