La Parola che conta: Sabato 24 marzo 2018

Sabato della V Settimana diQuaresima

«In Traditione Symboli»

(quando viene presentato il Simbolo di fede ai catecumeni)

 

 

LETTURA
Lettura del libro del Deuteronomio 6, 4-9

In quei giorni. Mosè parlò al popolo dicendo: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte».

 

SALMO
Sal 77 (78)

®   Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri.

Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto. ®

Ha stabilito un insegnamento in Giacobbe,
ha posto una legge in Israele,
che ha comandato ai nostri padri
di far conoscere ai loro figli. ®

Perché la conosca la generazione futura,
i figli che nasceranno.
Essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli,
perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio,
ma custodiscano i suoi comandi. ®

 

EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 6, 10-19

Fratelli, rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi. E pregate anche per me, affinché, quando apro la bocca, mi sia data la parola, per far conoscere con franchezza il mistero del Vangelo.

 

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 11, 25-30

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, “e troverete ristoro per la vostra vita”. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

 

Il sabato che precede la Domenica delle Palme ambrosiana è detto «In Traditione Symboli» perché vede come atto formale e sostanziale la consegna del Simbolo della fede (il credo) ai catecumeni. Le letture della celebrazione dunque sono incentrate sul tema della fede.

Deuteronomio ricorda che la trasmissione alle nuove generazioni è fondamentale per tramandare la fede e gli insegnamenti ricevuti dai Padri per mano di Dio.

Paolo apostolo ricorda come la fede sia una battaglia quotidiana e continua contro le insidie del nemico, sempre pronto a tentare per “rubare l’anima” e l’amore di Dio riversato nei nostri cuori: le armi della fede sono ben descritte, in modo allegorico.

Il Vangelo ci ricorda che a nostra fede è un dono semplice dato ai semplici: non dobbiamo mai considerarci non pronti per riceverlo e per custodirlo perché proprio la fede fa la differenza nella nostra vita. E proprio nella stanchezza, nell’oppressione possiamo trovare in essa conforto e ristoro.

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