La Parola che conta: Sabato 12 gennaio 2018
Sabato dopo l’Epifania
Messa nel giorno:
LETTURA
Lettura del Cantico dei Cantici 4, 7-15. 16e-f
Tutta bella sei tu, amata mia, / e in te non vi è difetto. / Vieni dal Libano, o sposa, / vieni dal Libano, vieni! / Scendi dalla vetta dell’Amana, / dalla cima del Senir e dell’Ermon, / dalle spelonche dei leoni, / dai monti dei leopardi. / Tu mi hai rapito il cuore, / sorella mia, mia sposa, / tu mi hai rapito il cuore / con un solo tuo sguardo, / con una perla sola della tua collana! / Quanto è soave il tuo amore, / sorella mia, mia sposa, / quanto più inebriante del vino è il tuo amore, / e il profumo dei tuoi unguenti, più di ogni balsamo. / Le tue labbra stillano nettare, o sposa, / c’è miele e latte sotto la tua lingua / e il profumo delle tue vesti è come quello del Libano. / Giardino chiuso tu sei, / sorella mia, mia sposa, / sorgente chiusa, fontana sigillata. / I tuoi germogli sono un paradiso di melagrane, / con i frutti più squisiti, / alberi di cipro e nardo, / nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo, / con ogni specie di alberi d’incenso, / mirra e àloe, / con tutti gli aromi migliori. / Fontana che irrora i giardini, / pozzo d’acque vive / che sgorgano dal Libano. / Venga l’amato mio nel suo giardino / e ne mangi i frutti squisiti.
SALMO
Sal 44 (45)
® Tu sei la più bella fra le donne.
Il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio. ®
Entra la figlia del re: è tutta splendore,
tessuto d’oro è il suo vestito.
È condotta al re in broccati preziosi. ®
Dietro a lei le vergini, sue compagne,
a te sono presentate;
condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re. ®
EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 5, 21-27
Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 5, 31-32
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Fu detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».
E’ un dialogo d’amore incessante quello proposto dal Cantico dei cantici anche in questo brano: dialogo d’amore contenente la stessa intensità d’affetto e di dono l’uno nei confronti dell’altro, lo stesso incessante desiderio di donazione.
Paolo in Efesini reinterpreta questa intensità d’amore nella chiave amato/amata con Cristo/Chiesa, marito/moglie: lo stile del darsi e dei riceversi deve dimostrarsi nella vita quotidiana dove la sottomissione reciproca è all’insegna dell’amore che si sacrifica.
Gesù sigilla questa riflessione alta sull’amore divino e sull’amore umano attraverso l’indicazione autorevolissima della reciproca fedeltà e dell’indissolubilità di un patto così alto, impegnativo e intenso: esso dimostra, nella vita, il patto d’amore tra Cristo e la sua Chiesa, tra il Creatore e l’umanità.
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