La Parola che conta: Martedì 5 marzo 2019

Martedì, settimana dell’ultima domenica dopo l’Epifania

 

LETTURA
Lettura del libro del Qoèlet 3, 1-8

Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. / C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, / un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato. / Un tempo per uccidere e un tempo per curare, / un tempo per demolire e un tempo per costruire. / Un tempo per piangere e un tempo per ridere, / un tempo per fare lutto e un tempo per danzare. / Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, / un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. / Un tempo per cercare e un tempo per perdere, / un tempo per conservare e un tempo per buttar via. / Un tempo per strappare e un tempo per cucire, / un tempo per tacere e un tempo per parlare. / Un tempo per amare e un tempo per odiare, / un tempo per la guerra e un tempo per la pace.


SALMO 

Sal 144 (145)

   ® Pietà e misericordia è il Signore.

O Dio, ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese. ®

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. ®

Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. ®

 

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Marco 12, 18-27

In quel tempo. Vennero dal Signore Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo ugualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

 

“C’È un tempo per…” È il ritornello che accompagna il brano odierno del Qoelet: Seguendo la riflessione iniziale questo tempo non può essere altro che tempo accompagnato e scandito dalla grazia di Dio e non guidato dal caos o dalla casualità. Dunque stiamo attenti a comprendere quale tempo stiamo vivendo.

La resurrezione di cui parla Gesù, quella nella quale anche noi crediamo, non è la riedizione migliorata di questa vita, ma è proprio una vita nuova, rigenerata dallo Spirito e somigliante a quella divina. Anche le relazioni dunque vanno viste e interpretate a partire dalle relazioni che ci sono nella trinità.

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