La Parola che conta: Martedì 12 aprile 2016, III di Pasqua
LETTURA
Lettura degli Atti degli Apostoli 8, 9-17
In quei giorni. Vi era da tempo in città un tale di nome Simone, che praticava la magia e faceva strabiliare gli abitanti della Samaria, spacciandosi per un grande personaggio. A lui prestavano attenzione tutti, piccoli e grandi, e dicevano: «Costui è la potenza di Dio, quella che è chiamata Grande». Gli prestavano attenzione, perché per molto tempo li aveva stupiti con le sue magie. Ma quando cominciarono a credere a Filippo, che annunciava il vangelo del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo, uomini e donne si facevano battezzare. Anche lo stesso Simone credette e, dopo che fu battezzato, stava sempre attaccato a Filippo. Rimaneva stupito nel vedere i segni e i grandi prodigi che avvenivano. Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
SALMO
Sal 67 (68)
® Conferma, o Dio, quanto hai fatto per la nostra salvezza.
oppure
® Alleluia, alleluia, alleluia.
Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
periscono i malvagi davanti a Dio. ®
I giusti invece si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia. ®
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome,
appianate la strada a colui che cavalca le nubi:
Signore è il suo nome,
esultate davanti a lui. ®
Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte.
Mostra, o Dio, la tua forza,
conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi! ®
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 5, 31-47
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Attraverso l’opera incessante dei discepoli che annunciano il Vangelo e pongono segni potenti di liberazione e di guarigione, il “terreno” è pronto a ricevere il dono della fede e ad essere rinfrancata proprio dalla venuta degli Apostoli che confermano, con la discesa dello Spirito, l’opera di Dio. La conversione personale è sempre opera di Dio, aiutata da diverse testimonianze e uomini di fede che, per primo, hanno detto sì al Signore.
Anche Gesù nel vangelo riconosce l’opera importante di Giovanni Battista che è indicato come “lampada che arde e risplende”: il profeta è importante perché non risplende di luce propria ma trae proprio dal legame con Dio la sua forza, la sua luce, la sua parola. La pienezza della testimonianza di Gesù sta nel suo rapporto con il Padre: comunione piena vissuta nel dono di sé.
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