La Parola che conta: Lunedì 7 maggio 2018

Lunedì della VI Settimana di Pasqua

LETTURA
Lettura degli Atti degli Apostoli 28, 1-10
In quei giorni. Una volta in salvo, venimmo a sapere che l’isola si chiamava Malta. Gli abitanti ci trattarono con rara umanità; ci accolsero tutti attorno a un fuoco, che avevano acceso perché era sopraggiunta la pioggia e faceva freddo. Mentre Paolo raccoglieva un fascio di rami secchi e lo gettava sul fuoco, una vipera saltò fuori a causa del calore e lo morse a una mano. Al vedere la serpe pendergli dalla mano, gli abitanti dicevano fra loro: «Certamente costui è un assassino perché, sebbene scampato dal mare, la dea della giustizia non lo ha lasciato vivere». Ma egli scosse la serpe nel fuoco e non patì alcun male. Quelli si aspettavano di vederlo gonfiare o cadere morto sul colpo ma, dopo avere molto atteso e vedendo che non gli succedeva nulla di straordinario, cambiarono parere e dicevano che egli era un dio.
Là vicino vi erano i possedimenti appartenenti al governatore dell’isola, di nome Publio; questi ci accolse e ci ospitò con benevolenza per tre giorni. Avvenne che il padre di Publio giacesse a letto, colpito da febbri e da dissenteria; Paolo andò a visitarlo e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guarì. Dopo questo fatto, anche gli altri abitanti dell’isola che avevano malattie accorrevano e venivano guariti. Ci colmarono di molti onori e, al momento della partenza, ci rifornirono del necessario.

SALMO
Sal 67 (68)
®  Cantiamo al Signore e inneggiamo al suo nome.
oppure
®  Alleluia, alleluia, alleluia.
Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
periscono i malvagi davanti a Dio. ®
I giusti invece si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome,
esultate davanti a lui. ®
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri. ®

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 13, 31-36
In quel tempo. Quando Giuda Iscariota fu uscito, il Signore Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi».

 

L’episodio degli Atti manifesta la facile superstizione di chi si affida a delle divinità sconosciute e che rispondono a dei bisogni di senso di chi li esprime. In realtà Paolo e i suoi compagni di viaggio testimoniano con semplicità di essere credenti nel Dio creatore e Signore, manifestando riconoscenza per il soccorso ricevuto.

La glorificazione di Gesù, lo sappiamo bene, passa dalla Croce: il Maestro nell’Ultima Cena annuncia in comandamento nuovo dell’amore, una vera rivoluzione. Ma questa rivoluzione non è colta facilmente e immediatamente dai discepoli: lo stesso Pietro è più preoccupato di chiedere al Signore dove va, piuttosto che chiedergli un aiuto nel comprendere e mettere in pratica il comandamento dell’amore.

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