La Parola che conta: Venerdì della 4° settimana dopo l’Epifania (3 febbraio)

Lettura del Vangelo secondo Marco 7, 1-13

In quel tempo. Si riunirono attorno al Signore Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: / “Questo popolo mi onora con le labbra, / ma il suo cuore è lontano da me. / Invano mi rendono culto, / insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è ‘korbàn’, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

 

Tradizione degli uomini e comandamento di Dio: se perdono l’aggancio e la prima si trasforma in pura usanza senza nessun fondamento “biblico” iniziano i veri guai perché si obbedisce a ciò che l’uomo dispone e non a ciò che Dio propone!

Gesù lo sa bene e si scaglia con decisione contro farisei e scribi, tanto scrupolosi nell’osservare i precetti umani tradizionali, quanto supercifiali nel seguire le indicazioni divine circa la legge: tutto scatenato da un comportamento altrettanto superficiale dei discepoli del Maestro.

Stiamo bene attenti al fariseo e scriba che è annidato in noi: a volte fedeli esteriormente a ciò che la tradizione ci offre, ma dentro non capaci di una fedeltà che costa lotte, sacrifici… ma che dona vera libertà!

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