La Parola che conta: venerdì 5 maggio 2023 (rito ambrosiano)
Messa del giorno
Venerdì della IV settimana di Pasqua
LETTURA At 13, 44-52
Lettura degli Atti degli Apostoli
Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo. Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: “Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”». Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio. I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.
SALMO Sal 41 (42) 42 (43)
Ha sete di te, Signore, l’anima mia.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio? R
Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora. R
Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio. R
VANGELO Gv 7, 25-31
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, compirà forse segni più grandi di quelli che ha fatto costui?».
Tra la gelosia dei Giudei e l’entusiasmo dei pagani, decisamente meglio il secondo! L’annuncio della fede rinnovata in Cristo Gesù è accolto nella sua verità e novità da chi non se lo sarebbe mai aspettato: anche noi, per tradizione vivente, facciamo parte di questa seconda schiera detta “delle genti”. Chissà se anche noi, come i primi discepoli, in questo tempo di Pasqua siamo “pieni di gioia e di Spirito santo”?
«Il Cristo, quando verrà, compirà forse segni più grandi di quelli che ha fatto costui?»: siamo invitati a riconoscere l’opera (tante volta nascosta) di Gesù dentro la nostra vita e nella vita di chi ci circonda, oltre che a quella operata nel mondo un maniera più diffusa. Il problema di oggi non è tanto la crisi umanitaria, sociale, di identità… quanto una crisi di fede! Chiediamo occhi, orecchie e cuore per vedere e riconoscere i segni dell’azione di Gesù.
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