La Parola che conta: Venerdì 31 agosto 2012
LETTURA
Lettura del primo libro dei Maccabei 15, 15-23a. 24
In quei giorni. Arrivarono da Roma Numènio e i suoi compagni, portando lettere per i re dei vari paesi. Esse dicevano:
«Lucio, console dei Romani, al re Tolomeo, salute! Gli ambasciatori dei Giudei sono giunti a noi come nostri amici e alleati, per rinnovare l’antica amicizia e alleanza, inviati da Simone sommo sacerdote, e dal popolo dei Giudei. Hanno portato uno scudo d’oro di mille mine. Ci è sembrato bene perciò scrivere ai re dei vari paesi, perché non facciano loro del male, né facciano guerra alle loro città o alla loro regione, né combattano insieme a chi entri in guerra con loro. Ci è parso bene accettare da loro lo scudo. Se pertanto uomini pestiferi sono fuggiti dalla loro regione presso di voi, consegnateli a Simone, sommo sacerdote, perché ne faccia giustizia secondo la loro legge».
Uguali espressioni scrissero al re Demetrio, ad Àttalo, ad Ariarate e Arsace e a tutti i paesi. / Copia di queste lettere scrissero per Simone, sommo sacerdote.
SALMO
Sal 66 (67)
® Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti. ®
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra. ®
La terra ha dato il suo frutto.
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra. ®
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 1, 35-42
In quel tempo. Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo sul Signore Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
La storia d’Israele ha a che fare con gli altri popoli che sono nati e hanno dominato il mondo antico: con essi il popolo di Dio ha avuto rapporti molte volte burrascosi, altri volte buoni. E’ il caso di questa sezione del libro che racconta la dinastia dei Maccabei: hanno intrattenuto relazioni con i popoli vicini e in particolare con il popolo romano, stringendo con lui un patto di pace e di stabilità anche con i regni vicini. Tutto questo non è solo strategia politica, ma guida di buon senso attuata dai capi di Giuda che, in questo periodo, assumono la guida politice e religiosa del popolo.
Dentro questa storia prende vita e forma la chiamata a seguire il Messia, l’Agnello di Dio: Giovanni non ha paura ad indicare la Verità che si presenta al mondo sotto forma di vero uomo e nemmeno teme di “perdere” discepoli che non sono suoi ma semplicemente a lui affidati per guidarli al Maestro. Grazie a questo indirizzo del Battista Andrea inizia a frequentare nella vita quotidiana Gesù e invita il fratello Simone a fare altrettanto, riconoscendo nel Nazareno il Messia, l’Atteso.
Così anche noi abbiamo chi ci indica dove trovare quell’Atteso che, tante volte, in superficie non attendiamo affatto ma che, in fondo, è Colui che aspettiamo magari una vita intera prima di scorpire e di aderire a Lui con tutto lo slancio del cuore!
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