La Parola che conta: Venerdì 3 maggio 2024 (rito ambrosiano)

Santi Filippo e Giacomo

LETTURA At 1, 12-14
Lettura degli Atti degli Apostoli

Dopo che Gesù fu assunto in Cielo, gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

SALMO Sal 18 (19)

Risuona in tutto il mondo la parola di salvezza.
Oppure Alleluia, alleluia, alleluia.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. R

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. R

EPISTOLA 1Cor 4, 9-15
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, ritengo che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi. Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo.

VANGELO Gv 14, 1-14
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

“Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui”: l’immagine degli Apostoli con Maria riuniti nel Cenacolo in attesa dello Spirito concordi e perseveranti nella preghiera è suggestiva e reale e anche un esempio per noi; potremmo semplicemente chiederci: ma il nostro credere insieme, la nostra fede comune in Gesù ci porta anzitutto ad essere una Chiesa, una comunità così?

La paternità spirituale è generare e condurre alla presenza di Cristo Gesù mediante il Vangelo: dobbiamo dunque riconoscere quanti nella nostra vita hanno spezzato il pane della Parola e ci hanno detto, più con l’esempio che con le parole, la Presenza di Gesù che converte e cambia la vita facendo in modo che essa diventi servizio, testimonianza, martirio in forza della presenza dello Spirito santo effuso.

“Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore”: come possiamo interpretare rettamente l’affermazione di Gesù? Certamente si riferisce ad una condizione di compimento della vita quando, lasciato questo mondo, entriamo nella pienezza della vita eterna e della comunione piena della Trinità. Ma Gesù non si ferma qui: sia in queste parole che in altre da Lui pronunciate insiste sul rimanere in Lui, nella sua comunione e nella sua presenza perché egli è la via al Padre, la modalità con la quale possiamo vivere da figli già qui ed ora, proprio come gli Apostoli e i discepoli degli inizi.

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