La Parola che conta: Venerdì 3 febbraio 2023 (rito ambrosiano)

Venerdì della settimana della IV Domenica dopo l’Epifania

Memoria facoltativa di san Biagio, vescovo e martire

LETTURA Sir 30, 2-11
Lettura del libro del Siracide

Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti. Chi istruisce il proprio figlio rende geloso il nemico e davanti agli amici si rallegra. Muore il padre? È come se non morisse, perché dopo di sé lascia uno che gli è simile. Durante la vita egli gioisce nel contemplarlo, in punto di morte non prova dolore. Per i nemici lascia un vendicatore, per gli amici uno che sa ricompensarli. Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite, a ogni grido il suo cuore sarà sconvolto. Un cavallo non domato diventa caparbio, un figlio lasciato a se stesso diventa testardo. Vezzeggia il figlio ed egli ti riserverà delle sorprese, scherza con lui, ti procurerà dispiaceri. Non ridere con lui per non doverti rattristare, e non debba alla fine digrignare i denti. Non concedergli libertà in gioventù, non prendere alla leggera i suoi errori.

SALMO Sal 50 (51)

Signore, nel segreto del cuore m’insegni la sapienza.

Tu gradisci la sincerità nel mio intimo,
nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.
Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro;
lavami e sarò più bianco della neve. R

Fammi sentire gioia e letizia:
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo. R

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno. R

VANGELO Mc 7, 1-13
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Si riunirono attorno al Signore Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è ‘korbàn’, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Le indicazioni sapienziali del libro del Siracide sono frutto della riflessione e dell’esperienza di un popolo alla luce della fede e della rivelazione: i rapporti con i figli, i familiari, gli amici (e anche con i nemici) devono essere di qualità e duna qualità particolare, cioè devono profumare di Bene.

Gesù si scaglia contro l’ipocrisia di una credenza religiosa basata non sulla legge di Dio ma su tradizioni umane: la devozione popolare di ogni tempo va purificata dentro la Parola di Dio e condurre al rapporto reale e vero con Gesù, altrimenti è fine a se stessa e non porta a nulla.

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