La Parola che conta: Venerdì 16 dicembre 2022 (rito ambrosiano)

Venerdì della V settimana di Avvento

Commemorazione dell’annuncio a san Giuseppe

LETTURA 2Sam 7, 4-5a. 12-14a. 16
Lettura del secondo libro di Samuele

In quei giorni. Fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».

SALMO Sal 88 (89)

La casa di Davide e il suo regno
saranno saldi per sempre.

Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono». R

Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».
Io farò di lui il mio primogenito,
il più alto fra i re della terra. R

Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele.
Stabilirò per sempre la sua discendenza,
il suo trono come i giorni del cielo. R

EPISTOLA Rm 4, 13. 16-18
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non in virtù della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede. Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi – come sta scritto: «Ti ho costituito padre di molti popoli» – davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono. Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza».

VANGELO Mt 1, 18b-24
✠ Lettura del Vangelo secondo MatteoIn quel tempo. Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

La commemorazione dell’annuncio a san Giuseppe restituisce la giusta “luce” al padre di Gesù.

Anzitutto perché compie la promessa antica evocata dalla profezia di Isaia: quel discendente della casa di Davide che siederà stabilmente sul suo trono è proprio Gesù che, grazie alla paternità terrena di Giuseppe, è da annoverare tra i discendenti della casa reale.

In secondo luogo perché Giuseppe è come i padri della fede dell’antichità descritti da Paolo nella sua lettera ai Romani: le parole attribuite ad Abramo bel si addicono anche al padre di Gesù; esse recitano: “Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli“. Possiamo ben riconoscere la grande fede di Giuseppe, fondamento della sua grande speranza e dunque anche padre di molti popoli proprio perché padre di Gesù.

Il Vangelo ci ricorda che anche a Giuseppe è mandato, in sogno, un messaggero divino; ed è semplicemente sorprendente come a Giuseppe sia chiesto di obbedire e, nel farlo, compiere il suo desiderio di prendere in sposa Maria. La volontà di Dio è questo: non è un peso in più, un macigno da portare o sopportare, è semmai vivere su un piano diverso (Spirituale) quello che già viviamo, proprio come è successo a Giuseppe e a Maria, insieme a Gesù. E forse Giuseppe ci è da esempio di cosa vuol dire essere protagonisti nella fede: esserci, ma stando sempre un passo indietro.

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