La Parola che conta: Venerdì 15 settembre 2023 (rito ambrosiano)
Venerdì della settimana della II Domenica dopo il martirio di san Giovanni il precursore
Memoria della B.V. Maria addolorata
LETTURA 1Gv 4, 7-14
Lettura della prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli miei, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo.
SALMO Sal 144 (145)
Il Signore è buono verso tutte le sue creature.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.
Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza,
per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno. R
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere. R
Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre. R
VANGELO Lc 17, 22-25
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
Rimanere e stare sono i due verbi che caratterizzano la liturgia odierna, memoria di Maria ai piedi della Croce.
Rimanere nell’amore di Dio è ciò che è indicato dal brano della lettera di Giovanni: solamente questo stare presso Colui che ci ama per primi ci permette di amarci reciprocamente nella fedeltà, nella verità, nella gratuità. Una delle prime a darci queto esempio di perseveranza è proprio Maria, la Madre.
Stare è, invece, l’altro atteggiamento suggerito dalla memoria di oggi e anche della parole del Vangelo. Stare ai piedi della Croce di Gesù per diventare e rimanere Chiesa dell’Amore donato, nella maternità di Maria; stare attenti ai segni dei tempi e, soprattutto, stare presso Gesù vivo e vero che noi incontriamo nella Chiesa, nei sacramenti, nella Parola. Sono tanti, ci avverte Gesù, quelli che tentano di tirarci dalla parte della loro verità: il Signore ci chiede di stare con Lui.
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