La Parola che conta: Venerdì 13 settembre 2019

Venerdì della settimana della II Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Memoria di S. Giovanni Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa


LETTURA 1Gv 4, 7-14
Lettura della prima lettera di san Giovanni apostolo

Figlioli miei, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo.  

SALMO
 Sal 144 (145)

Il Signore è buono verso tutte le sue creature.

Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.
Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza,
per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno. R

Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere. R

Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre. R

VANGELO Lc 17, 22-25
✠ Lettura del Vangelo Secondo Luca

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».  

Amore, vita, rivelazione divina sono collegati intimamente: è questo che ci consegna il brano della lettera di Giovanni. Solamente lasciandoci raggiungere dall’amore che si rivela in Gesù noi gustiamo la vera vita e troviamo alimento per l’esistenza.

Il Figlio dell’uomo Gesù deve soffrire molto per essere riconosciuto colui che ama ed è inviato dal Padre: questo metro dobbiamo usare per riconoscere la vera rivelazione che si compie nel mondo per opera dello Spirito.

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