La Parola che conta: Venerdì 12 aprile 2024 (rito ambrosiano)

Venerdì della II settimana di Pasqua

Memoria facoltativa di san Zeno da Verona, vescovo e martire

LETTURA At 4, 23-31
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. Rimessi in libertà, Pietro e Giovanni andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto loro i capi dei sacerdoti e gli anziani. Quando udirono questo, tutti insieme innalzarono la loro voce a Dio dicendo: «Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano, tu che, per mezzo dello Spirito Santo, dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: “Perché le nazioni si agitarono e i popoli tramarono cose vane? Si sollevarono i re della terra e i prìncipi si allearono insieme contro il Signore e contro il suo Cristo”; davvero in questa città Erode e Ponzio Pilato, con le nazioni e i popoli d’Israele, si sono alleati contro il tuo santo servo Gesù, che tu hai consacrato, per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano deciso che avvenisse. E ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di proclamare con tutta franchezza la tua parola, stendendo la tua mano affinché si compiano guarigioni, segni e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù». Quand’ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono colmati di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con franchezza.

SALMO Sal 2

Governanti e giudici della terra, servite il Signore!
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

Perché le genti sono in tumulto
e i popoli cospirano invano?
Insorgono i re della terra
e i prìncipi congiurano insieme
contro il Signore e il suo consacrato. R

Voglio annunciare il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane». R

E ora siate saggi, o sovrani;
lasciatevi correggere, o giudici della terra;
servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore.
Beato chi in lui si rifugia. R

VANGELO Gv 3, 22-30
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e là si tratteneva con loro e battezzava. Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione. Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire».

La narrazione degli Atti riferisce che Pietro e Giovanni, dopo essere stati severamente ammoniti dai capi dei sacerdoti, raggiungono i fratelli raccontando loro tutto: la reazione è una rilettura, a partire dall’Antico Testamento, di ciò che sta succedendo con la conseguente invocazione e preghiera affinché il Signore conceda ai suoi servi “di proclamare con tutta franchezza la tua parola, stendendo la tua mano affinché si compiano guarigioni, segni e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù”.

L’amico dello sposo, Giovanni il precursore, gioisce nel sentire la voce e la testimonianza dello sposo, Gesù il Cristo: che bella e suggestiva questa immagine evocata da Giovanni che mette a tacere e inquadra nel modo giusto la polemica sul fatto che anche il Signore stia battezzando come lui. Il profeta, o meglio l’ultimo dei profeti, sa che è esaurito il suo compito e dunque lascia spazio a colui che è venuto nel nome del Signore.

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