La Parola che conta: Sabato dopo l’Epifania (7 gennaio)

Lettura del Cantico dei Cantici 4, 7-15. 16e-f

Tutta bella sei tu, amata mia, / e in te non vi è difetto. / Vieni dal Libano, o sposa, / vieni dal Libano, vieni! / Scendi dalla vetta dell’Amana, / dalla cima del Senir e dell’Ermon, / dalle spelonche dei leoni, / dai monti dei leopardi. / Tu mi hai rapito il cuore, / sorella mia, mia sposa, / tu mi hai rapito il cuore / con un solo tuo sguardo, / con una perla sola della tua collana! / Quanto è soave il tuo amore, / sorella mia, mia sposa, / quanto più inebriante del vino è il tuo amore, / e il profumo dei tuoi unguenti, più di ogni balsamo. / Le tue labbra stillano nettare, o sposa, / c’è miele e latte sotto la tua lingua / e il profumo delle tue vesti è come quello del Libano. / Giardino chiuso tu sei, / sorella mia, mia sposa, / sorgente chiusa, fontana sigillata. / I tuoi germogli sono un paradiso di melagrane, / con i frutti più squisiti, / alberi di cipro e nardo, / nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo, / con ogni specie di alberi d’incenso, / mirra e àloe, / con tutti gli aromi migliori. / Fontana che irrora i giardini, / pozzo d’acque vive / che sgorgano dal Libano. / Venga l’amato mio nel suo giardino / e ne mangi i frutti squisiti.

 

Epistola

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 5, 21-27

Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.

E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.

 

Vangelo

Lettura del Vangelo secondo Matteo 5, 31-32

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Fu detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

 

Le letture di oggi, giorno dopo l’Epifania, unico prima della festa del Battesimo di Gesù, sono tutte orientate a far comprendere quale nuovo rapporto è nato tra il mondo, l’umanità e il Figlio di Dio che si è fatto uomo: un rapporto d’amore, tra Sposo e Sposa, di desiderio, di poesia, di fiducia, di fedeltà…

Il testo poetico del Cantico inizia con una descrizione minuziosa della Sposa per poi passare all’altro punto di vista, quello della Sposa che invoca la venuta e la presenza dell’Amato; parole tenerissime, profonde, capaci di far arrossire, ma profondamente vere.

San Paolo ci ricorda quale lagema intercorre tra gli sposi, e in particolare tra Cristo e la Chiesa: un legame fatto di rispetto, responsabilità altissima, purezza di cuore e comunione di vedute.

Infine il Vangelo ci mette di fronte alla lealtà dei rapporti: accogliersi e consegnarsi l’uno all’altro impone un gesto estremamente coraggioso e consapevole, capace di comprensione, perdono, accoglienza.

Solo così, con questo stile unitario di amore, poesia, rispetto, verità è possibile vivere da discepoli amati di Gesù Maestro e di vivere tra di noi relazioni sane, autentiche, cristiane.

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