La Parola che conta: Sabato della III settimana di Pasqua (rito ambrosiano) 2/5/2020
LETTURA At 9, 17-25
Lettura degli Atti degli Apostoli
In quei giorni. Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo» E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio. E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Non è lui che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocavano questo nome ed era venuto qui precisamente per condurli in catene ai capi dei sacerdoti?». Saulo frattanto si rinfrancava sempre di più e gettava confusione tra i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. Trascorsero così parecchi giorni e i Giudei deliberarono di ucciderlo, ma Saulo venne a conoscenza dei loro piani. Per riuscire a eliminarlo essi sorvegliavano anche le porte della città, giorno e notte; ma i suoi discepoli, di notte, lo presero e lo fecero scendere lungo le mura, calandolo giù in una cesta.
SALMO Sal 65 (66)
Grandi sono le opere del Signore.
Acclamate
Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere! R
A
te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini. R
Egli
cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno. R
EPISTOLA 1Cor 12, 21-27
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.
VANGELO Gv 6, 30-35
✠
Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. La folla disse al Signore Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo” ». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
La conversione di Saulo, per chiamata diretta di Gesù e per opera del discepolo Anania, ci porta a credere alla potenza dello Spirito santo che agisce secondo il cuore e i desideri del Padre: da persecutore a perseguitato il passo è breve, ma dentro di sé l’Apostolo delle genti ha ormai il fuoco vivo della fede acceso.
Ogni cristiano, in forza del battesimo e della sua appartenenza di fede, fa parte di un corpo, di un’unica realtà vivente: ognuno ha il suo posto, la sua “funzione” e non può vivere senza l’altro. Così anche quando una parte soffre, tale sofferenza in una realtà così comunionale è condivisa, portata da tutti.
Vedere e credere: è questo che la folla chiede. Ma bisogna che ciascuno, personalmente, si sbilanci e si decida per Gesù: credere in Lui come il pane della vita vera, accoglierLo come alimento celeste che rinfranca qui il cammino e ci prepara alla vita piena.
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