La Parola che conta: Sabato della 4° settimana di Quaresima (24 marzo)
LETTURA
Lettura del profeta Gioele 3, 1-5
Così dice il Signore Dio: / «Dopo questo, / io effonderò il mio spirito / sopra ogni uomo / e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; / i vostri anziani faranno sogni, / i vostri giovani avranno visioni. / Anche sopra gli schiavi e sulle schiave / in quei giorni effonderò il mio spirito. / Farò prodigi nel cielo e sulla terra, / sangue e fuoco e colonne di fumo. / Il sole si cambierà in tenebre / e la luna in sangue, / prima che venga il giorno del Signore, / grande e terribile. / Chiunque invocherà il nome del Signore, / sarà salvato, / poiché sul monte Sion e in Gerusalemme / vi sarà la salvezza, / come ha detto il Signore, / anche per i superstiti / che il Signore avrà chiamato».
SALMO
Sal 88 (89)
® Effondi il tuo Spirito, Signore, sopra il tuo popolo.
Tu hai un braccio potente,
forte è la tua mano, alta la tua destra.
Giustizia e diritto sono la base del tuo trono,
amore e fedeltà precedono il tuo volto. ®
Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia. ®
Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele. ®
EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8, 12-17b
Fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 19, 13-15
In quel tempo. Furono portati al Signore Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
La Parola di oggi è tutta orientata a far prendere coscienza a ciascuno di noi dell’incredibile realtà che è lo Spirito santo che già in ciascuno di noi abita e agisce!
La parola profetica parla di giovani che diventano profeti e che hanno visioni: è questo il frutto di chi si lascia, fin da piccolo, guidare a questa ricerca interiore che lo porta a guardarsi e a guardare con occhio nuovo e promettente tutto.
Così è anche quando si diventa grandi: lo Spirito presente in noi ci fa prendere coscienza della nostra vocazione filiale e nel riconoscere, sempre, la paternità buona e amica di Dio: siamo coeredi di Cristo, il risorto ed eredi di Colui che è. che era e che viene!
Il “segreto” per vivere tutto questo nel modo corretto è non dimenticarsi mai di rimanere piccoli, perché chi rimane piccolo e umile ha la possibilibà sempre di accedere all’amore di Gesù che accoglie, perdona, incoraggia e guida al Padre.
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