La Parola che conta: Sabato 8 giugno 2024 (rito ambrosiano)

Sabato della settimana della II Domenica dopo Pentecoste

Memoria del Cuore immacolato della B.V. Maria

LETTURA Lv 23, 9-14
Lettura del libro del Levitico

In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla agli Israeliti dicendo loro: “Quando sarete entrati nella terra che io vi do e ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto. Il sacerdote eleverà il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il sacerdote lo eleverà il giorno dopo il sabato. Quando farete il rito di elevazione del covone, offrirete un agnello di un anno, senza difetto, per l’olocausto in onore del Signore, insieme a un’oblazione di due decimi di efa di fior di farina impastata con olio: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito in onore del Signore; la libagione sarà di un quarto di hin di vino. Non mangerete pane né grano abbrustolito né grano novello, prima di quel giorno, prima di aver portato l’offerta del vostro Dio. Sarà per voi una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete”».

SALMO Sal 95 (96)

Popoli tutti, date gloria al Signore!

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri. R

Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine. R

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli. R

EPISTOLA Eb 10, 1-10
Lettera agli Ebrei

Fratelli, la Legge, poiché possiede soltanto un’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha mai il potere di condurre alla perfezione per mezzo di sacrifici – sempre uguali, che si continuano a offrire di anno in anno – coloro che si accostano a Dio. Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che gli offerenti, purificati una volta per tutte, non avrebbero più alcuna coscienza dei peccati? Invece in quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati. È impossibile  infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: “Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà”». Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

VANGELO Mt 5, 20-24
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono».

L’offerta delle primizie è una legge antica che pone il popolo di Dio nella giusta posizione di fronte a Dio: una posizione di riconoscenza per quanto concesso, anche a fronte della propria collaborazione per la fatica utilizzata. Le indicazioni qui contenute, assai precise, dicono l’estrema importanza di questo “rituale perenne” che forma l’identità religiosa del popolo e, come detto prima, educa alla riconoscenza.

“Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre”: il testo della lettera agli Ebrei chiarisce come la venuta di Gesù, Figlio di Dio e Dio stesso, compie una volta per tutte la santificazione dei popolo, anzi dei popoli, mediante l’offerta di se stesso; è il sacrificio eucaristico che, in perenne rendimento di grazie, la Chiesa celebra obbedendo allo stesso comando di Gesù: “Fate questo in memoria di me”.

Superare la giustizia di scribi e farisei: di quale giustizia Gesù sta parlando? La giustizia che si basa esclusivamente sulla legge conosciuta, studiata, tramandata e applicata appunto da scribi e farisei: essi ne fanno la loro “bandiera” quotidiana in mezzo al popolo e contro Gesù stesso. Il Signore invece è venuto a rivelare la legge Nuova, quella già posta come seme nella rivelazione antica e annunciata dai profeti, che prevede la mancanza di ira, di giudizio stesso nei confronti del fratello, che conosce la riconciliazione prima ancora di andare a portare l’offerta all’altare. E’ il cammino impegnativo del martirio e delle beatitudini, è il cammino percorso da Gesù che diventa per noi via, verità e vita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.