La Parola che conta: Sabato 20 luglio 2024 (rito ambrosiano)

Sabato della settimana della VIII Domenica dopo Pentecoste

Memoria facoltativa di sant’Apollinare, vescovo e martire

LETTURA Nm 10, 1-10
Lettura del libro dei Numeri

In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Fatti due trombe d’argento; le farai d’argento lavorato a martello e ti serviranno per convocare la comunità e per far muovere gli accampamenti. Quando si suonerà con esse, tutta la comunità si radunerà presso di te all’ingresso della tenda del convegno. Al suono di una tromba sola, si raduneranno presso di te i prìncipi, capi delle migliaia d’Israele. Quando le suonerete a squillo disteso, gli accampamenti che sono a levante si metteranno in cammino. Quando le suonerete a squillo disteso una seconda volta, si metteranno in cammino gli accampamenti posti a mezzogiorno. A squillo disteso si suonerà per i loro spostamenti. Per radunare l’assemblea, suonerete, ma non con squillo disteso. I sacerdoti figli di Aronne suoneranno le trombe; sarà per voi un rito perenne di generazione in generazione. Quando nella vostra terra entrerete in guerra contro l’avversario che vi attaccherà, suonerete le trombe a squillo disteso e sarete ricordati davanti al Signore, vostro Dio, e sarete salvati dai vostri nemici. Nel vostro giorno di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei vostri mesi, suonerete le trombe durante i vostri olocausti e i vostri sacrifici di comunione. Esse saranno per voi un richiamo davanti al vostro Dio. Io sono il Signore, vostro Dio».

SALMO Sal 96 (97)

Il Signore è l’Altissimo su tutta la terra.

Si vergognino tutti gli adoratori di statue
e chi si vanta del nulla degli idoli.
A lui si prostrino tutti gli dèi!
Ascolti Sion e ne gioisca,
esultino i villaggi di Giuda
a causa dei tuoi giudizi, Signore. R

Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi.
Odiate il male, voi che amate il Signore:
egli custodisce la vita dei suoi fedeli,
li libererà dalle mani dei malvagi. R

Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo. R

EPISTOLA 1Ts 4, 15-18
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi

Fratelli, sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.

VANGELO Mt 24, 27-33
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi. “Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte”. Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno “il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo” con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte».

Prima della partenza dal monte Sinai il Signore dà al popolo alcune indicazioni per ordinare la vita pratica di esso: così è la menzione delle trombe che servono per convocare il popolo o parte di esso a seconda del loro suono. Ricordiamo che queste convocazioni sono sia per assemblee liturgiche che per adunate dell’esercito che scende in battaglia.

I pochi versetti della prima lettera ai Tessalonicesi riguardano l’escatologia, ovvero la rivelazione della venuta ultima del Signore: è Lui stesso e solo al suo ordine avverrà il compimento e il suo ritorno glorioso e si seguirà l’ordine indicato perché avranno la precedenza coloro che sono già morti in Cristo e poi gli altri, i vivi, “rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo in il Signore”. La certezza è quella di andare in alto e di stare per sempre con Lui: questo è il compimento.

Siamo al centro del capitolo 24 di Matteo: la venuta del Figlio dell’uomo è descritta come un evento pubblico, riconoscibile e che coinvolge anche le potenze terrestri e celesti; è un fiorire di citazioni e di rimandi al Primo Testamento e all’annuncio della venuta del Figlio dell’uomo che si servirà degli angeli di Dio divenuti suoi “agenti”. Il brano comprende anche la prima parte della parabola del fico: come quando si osserva la pianta e si riconosce la stagione e la venuta del suo frutto, così quando avverranno queste cose l’occhio attento e fedele scorgerà la venuta del regno di Dio e del suo Figlio.

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