La Parola che conta: Sabato 18 febbraio 2023 (rito ambrosiano)

Sabato della settimana della penultima Domenica dopo l’Epifania

Memoria facoltativa di san Patrizio, vescovo

LETTURA Es 29, 38-46
Lettura del libro dell’Esodo

In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Ecco ciò che tu offrirai sull’altare: due agnelli di un anno ogni giorno, per sempre. Offrirai uno di questi agnelli al mattino, il secondo al tramonto. Con il primo agnello offrirai un decimo di efa di fior di farina, impastata con un quarto di hin di olio puro, e una libagione di un quarto di hin di vino. Offrirai il secondo agnello al tramonto con un’oblazione e una libagione come quelle del mattino: profumo gradito, offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. Questo è l’olocausto perenne di generazione in generazione, all’ingresso della tenda del convegno, alla presenza del Signore, dove io vi darò convegno per parlarti. Darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che sarà consacrato dalla mia gloria. Consacrerò la tenda del convegno e l’altare. Consacrerò anche Aronne e i suoi figli, perché esercitino il sacerdozio per me. Abiterò in mezzo agli Israeliti e sarò il loro Dio. Sapranno che io sono il Signore, loro Dio, che li ho fatti uscire dalla terra d’Egitto, per abitare in mezzo a loro, io il Signore, loro Dio».

SALMO Sal 95 (96)

Cantate al Signore e annunciate la sua salvezza.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. R

In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi. R

Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario. R

EPISTOLA Rm 12, 1-2
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

VANGELO Gv 4, 23-26
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse alla donna samaritana: «Viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

“Abiterò in mezzo agli Israeliti e sarò il loro Dio. Sapranno che io sono il Signore, loro Dio, che li ho fatti uscire dalla terra d’Egitto, per abitare in mezzo a loro, io il Signore, loro Dio”: i riti prescritti da Dio attraverso Mosè nell’antichità dovevano rivelare la fede e la fedeltà dell’Altissimo rispetto al suo popolo e il popolo doveva corrispondere nella fedeltà a questi riti attraverso la mediazione della casa di Aronne e dei suoi figli, costituiti sacerdoti e dunque mediatori tra Dio e il popolo.

A immagine di Cristo che ha offerto se stesso, Paolo esorta i Romani a a offrire i propri corpi “come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio”: quest’opera coinvolge tutte le dimensioni umane, a partire da quelle del pensiero, dell’animo e della coscienza.

Il Messia è una persona, riconoscibile di Gesù Cristo figlio di Dio venuto nel mondo: la fede è credere in Lui e credere a Lui e lasciare che il rapporto con Lui, nella preghiera e nell’adorazione, ci conduca a Dio Padre.

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