La Parola che conta: Sabato 16 marzo 2024
Sabato della IV settimana di Quaresima
LETTURA Gl 3, 1-5
Lettura del profeta Gioele
Così dice il Signore Dio: «Dopo questo, io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave in quei giorni effonderò il mio spirito. Farò prodigi nel cielo e sulla terra, sangue e fuoco e colonne di fumo. Il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il giorno del Signore, grande e terribile. Chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato, poiché sul monte Sion e in Gerusalemme vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore, anche per i superstiti che il Signore avrà chiamato».
SALMO Sal 88 (89)
Effondi il tuo Spirito, Signore, sopra il tuo popolo.
Tu hai un braccio potente,
forte è la tua mano, alta la tua destra.
Giustizia e diritto sono la base del tuo trono,
amore e fedeltà precedono il tuo volto. R
Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia. R
Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele. R
EPISTOLA Rm 8, 12-17b
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo.
VANGELO Mt 19, 13-15
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Furono portati al Signore Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
La profezia riportata da Gioele coinvolge gli uomini, giovani, anziani e pure schiavi e schiave investiti dallo spirito profetico e visionario; coinvolge l’ordine naturale con gli elementi tipici della rivelazione di Dio (fuoco e colonne di fumo, sole e luna stravolti dal loro ordine naturale); tutto questo perché si riconosca l’opera di salvezza del Signore sul monte Sion al quali si è chiamati (chiara allusione alla passione, morte e risurrezione di Gesù).
Anche Paolo parla dello Spirito che hanno ricevuto e che ricevono tutti quelli che credono per mezzo di Gesù Cristo in Dio: da qui anche la carne, la nostra visita fisica è elevata ad una esistenza migliore se si riconosce figlia ed erede di Dio padre, coerede di Cristo. La redenzione, la salvezza coinvolge tutte le dimensioni umane.
Gesù in questo racconto di Matte si mostra nella sua funzione sacerdotale imponendo per due volte le mani sui bambini e benedicendoli; egli sottolinea così, nei discorsi fatti alla comunità, il compito primario ed essenziale di educare le nuove generazioni e difenderle dal male. Inoltre dice di guardare a loro, ai più piccoli, perché solamente se si è o si diventa semplici e capaci di dialogo si può arrivare e condurre a Gesù.
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