La Parola che conta: Sabato 14 gennaio 2023 (rito ambrosiano)

Sabato della settimana della I Domenica dopo l’Epifania

LETTURA Es 3, 7-12
Lettura del libro dell’Esodo

In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l’Ittita, l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo, il Gebuseo. Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte».

SALMO Sal 91 (92)

Come sono grandi le tue opere, Signore!

È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte. R

Mi dai gioia, Signore, con le tue meraviglie,
esulto per l’opera delle tue mani.
Come sono grandi le tue opere, Signore,
quanto profondi i tuoi pensieri! R

Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità. R

EPISTOLA Gal 1, 13-18
Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri. Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco. In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni.

VANGELO Lc 16, 16-17
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «La Legge e i Profeti fino a Giovanni: da allora in poi viene annunciato il regno di Dio e ognuno si sforza di entrarvi. È più facile che passino il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge».

Una doverosa premessa al commento della liturgia della Parola del sabato: “…a partire dal Sabato successivo alla Domenica del Battesimo del Signore e per tutte le successive settimane fino alla Quaresima, e ancora nelle settimane che dalla Pentecoste si susseguono fino al termine del ciclo annuale, sulla scia della proclamazione sabbatica della Torà che ha alimentato l’esperienza religiosa dei primi discepoli, e che li ha preparati a riconoscere in Gesù il Cristo di Dio, il Lezionario della Chiesa ambrosiana apre la liturgia della Parola con la proclamazione della legge, commentata ricorrendo al magistero paolino e considerata nella prospettiva del Cristo, annunciato dall’Evangelo”. (Mistero della incarnazione del Signore – Messale ambrosiano quotidiano I, Centro Ambrosiano 2008, pag. 742)

Dio non è indifferente al grido di aiuto del suo popolo che vive la schiavitù in Egitto: così chiama, anzi richiama Mosè e lo invia perché il popolo sia liberato e possa servire il suo Dio “su questo monte”. Il profeta non ha altro che la Parola del Signore e la sua promessa da mostrare al popolo di Dio.

Paolo ricorda come all’inizio la sua storia di fede sia stata segnata dalla chiamata diretta del Signore Gesù: ha dovuto abbandonare la vecchia vita per seguire Cristo ed essere confermato nella fede dallo stesso Pietro a Gerusalemme.

I due versetti del Vangelo lucano riportano l’affermazione di Gesù che con la sua venuta è il tempo del Regno di Dio, non più della legge che in esso viene compiuta. Entrare nel Regno di Dio significa ascoltare la chiamata dello Spirito che spinge ad entrare in relazione con il Signore riconosciuto via, verità e vita, porta di ingresso nel Regno di Dio che è relazione con il Padre.

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