La Parola che conta: Sabato 13 aprile 2019
SABATO DELLA V SETTIMANA DI QUARESIMA
«In Traditione Symboli»
(quando viene presentato il Simbolo di fede ai catecumeni)
LETTURA
Lettura del libro del Deuteronomio 6, 4-9
In quei giorni. Mosè parlò al popolo dicendo: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte».
SALMO
Sal 77 (78)
® Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri.
Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto. ®
Ha stabilito un insegnamento in Giacobbe,
ha posto una legge in Israele,
che ha comandato ai nostri padri
di far conoscere ai loro figli. ®
Perché la conosca la generazione futura,
i figli che nasceranno.
Essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli,
perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio,
ma custodiscano i suoi comandi. ®
EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 6, 10-19
Fratelli, rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi. E pregate anche per me, affinché, quando apro la bocca, mi sia data la parola, per far conoscere con franchezza il mistero del Vangelo.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 11, 25-30
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, “e troverete ristoro per la vostra vita”. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
La liturgia di oggi è tutta incentrata sulla fede, visto che le rito ambrosiano siamo nel sabato precedente la Domenica delle Palme, sabato nel quale i catecumeni fin dall’antichità ricevono dalle mani del vescovo il simbolo della fede, il credo.
Deuteronomio 6 infatti parla delle parole della legge che devono essere sempre con il popolo, in ogni luogo, circostanza e momento.
Il brano di Efesini 6 ci parla dei doni che, insieme alla fede, fanno sì che i credenti con fortezza e protetti dagli assalti del male: proprio le “armi” della fede e dei doni derivanti da esso permettono a ciascuno di combattere la buona battaglia perché il Vangelo sia annunciato e testimoniato.
Infine il brano evangelico di Matteo 11 ci ricorda come Gesù abbia parlato ringraziando il Padre di “queste cose”, cioè la rivelazione, fatte conoscere ai piccoli e agli umili: il dono della fede passa attraverso questa porta per arrivare là dove non avremmo mai sperato che arrivasse.
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