La Parola che conta: Mercoledì della penultima settimana dopo l’Epifania (15 febbraio)
Lettura del Vangelo secondo Marco 11, 12-14. 20-25
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, il Signore Gesù ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.
La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
La forza della fede è espressa in modo efficace da questo episodio di passaggio di Gesù con i discepoli: il seccarsi del fico non è altro che la prova che la preghiera fatta con fede e senza dubbi porta all’esaudimento.
Chissà se siamo convinti ogni volta che apriamo bocca di fronte al Padre di questa grande certezza e verità?
Chiediamo, come i discepoli a Gesù, che la nostra fede sia aumentata non per nostro merito, ma per dono gratuito dell’amore misercordioso del Padre!
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