La Parola che conta: Mercoledì della 4° settimana di Quaresima (21 marzo)
GENESI
Lettura del libro della Genesi 32, 23-33
In quei giorni. Durante la notte Giacobbe si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e passò il guado dello Iabbok. Li prese, fece loro passare il torrente e portò di là anche tutti i suoi averi. Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell’aurora. Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all’articolazione del femore e l’articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. Quello disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l’aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!». Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!». Giacobbe allora gli chiese: «Svelami il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse. Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: «Davvero – disse – ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva». Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuèl e zoppicava all’anca. Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l’articolazione del femore, perché quell’uomo aveva colpito l’articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.
SALMO
Sal 118 (119), 105-112
® La tua parola, Signore, è lampada ai miei passi.
Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Ho giurato, e lo confermo,
di osservare i tuoi giusti giudizi. ®
Sono tanto umiliato, Signore:
dammi vita secondo la tua parola.
Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
insegnami i tuoi giudizi. ®
La mia vita è sempre in pericolo,
ma non dimentico la tua legge.
I malvagi mi hanno teso un tranello,
ma io non ho deviato dai tuoi precetti. ®
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
perché sono essi la gioia del mio cuore.
Ho piegato il mio cuore a compiere i tuoi decreti,
in eterno, senza fine. ®
PROVERBI
Lettura del libro dei Proverbi 24, 3-6
Figlio mio, / con la sapienza si costruisce una casa / e con la prudenza la si rende salda; / con la scienza si riempiono le sue stanze / di tutti i beni preziosi e deliziosi. / Il saggio cresce in potenza / e chi è esperto aumenta di forza. / Perché con le strategie si fa la guerra / e la vittoria dipende dal numero dei consiglieri.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 7, 13-20
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!
Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
La lotta di Giacobbe con Dio allo Iabbok e la conseguente benedizione e il nuovo nome che gli viene donato è l’esperienza incredibile di un vero uomo che con tutte le sue forze lotta per conoscere la verità di chi gli sta davanti e, in questo desiderio, Dio lo esaudisce facendogli dono della sua benedizione e di una nuova indentità, l’identità di un popolo numeroso, del quale noi siamo discendenza.
Così la vita diventa casa sulla roccia e albero che porta frutto: Gesù ha proprio ragione nel vedere nell’uomo già le sue potenzialità in quanto creatura di Dio eletta a figlio amato del Padre celeste!
Sperimentiamo anche noi la lotta spirituale quando prendiamo sul serio il passare per la porta stretta della fede quotidiana: camminiamo insieme, anzi, corriamo per la via di questo Amore!
Lascia un commento