La Parola che conta: Mercoledì della 4° settimana di Avvento – S. Ambrogio

Lettura del Vangelo secondo Giovanni 10, 11-16

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.

Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore».

Lo stile unico e il ruolo inconfondibile di Gesù caratterizza la vita di quanti hanno deciso di essere “ordinati” o relativi a Lui: così i ministri, i vescovi, i sacerdoti, le persone consacrate trovano nelle parole e nella vita di Gesù non solamente un esempio, ma l’esempio da seguire.

Diventare buoni pastori che si prendono cura del gregge affidato significa anzitutto lasciare che Gesù siprenda cura di me, concedendoGli anche di salvarmi la vita davvero.

Tutto perché impariamo a diventare un solo gregge, una cosa sola in Lui.

Coraggio!

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