La Parola che conta: Mercoledì 8 maggio 2024 (rito ambrosiano)

Mercoledì della VI settimana di Pasqua

LETTURA At 28, 17-31
Lettura degli Atti degli Apostoli

Dopo tre giorni, Paolo fece chiamare i notabili dei Giudei e, quando giunsero, disse loro: «Fratelli, senza aver fatto nulla contro il mio popolo o contro le usanze dei padri, sono stato arrestato a Gerusalemme e consegnato nelle mani dei Romani. Questi, dopo avermi interrogato, volevano rimettermi in libertà, non avendo trovato in me alcuna colpa degna di morte. Ma poiché i Giudei si opponevano, sono stato costretto ad appellarmi a Cesare, senza intendere, con questo, muovere accuse contro la mia gente. Ecco perché vi ho chiamati: per vedervi e parlarvi, poiché è a causa della speranza d’Israele che io sono legato da questa catena». Essi gli risposero: «Noi non abbiamo ricevuto alcuna lettera sul tuo conto dalla Giudea né alcuno dei fratelli è venuto a riferire o a parlar male di te. Ci sembra bene tuttavia ascoltare da te quello che pensi: di questa setta infatti sappiamo che ovunque essa trova opposizione». E, avendo fissato con lui un giorno, molti vennero da lui, nel suo alloggio. Dal mattino alla sera egli esponeva loro il regno di Dio, dando testimonianza, e cercava di convincerli riguardo a Gesù, partendo dalla legge di Mosè e dai Profeti. Alcuni erano persuasi delle cose che venivano dette, altri invece non credevano. Essendo in disaccordo fra di loro, se ne andavano via, mentre Paolo diceva quest’unica parola: «Ha detto bene lo Spirito Santo, per mezzo del profeta Isaia, ai vostri padri: “Va’ da questo popolo e di’: Udrete, sì, ma non comprenderete; guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano, e io li guarisca!”. Sia dunque noto a voi che questa salvezza di Dio fu inviata alle nazioni, ed esse ascolteranno!». Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, annunciando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento.

SALMO Sal 67 (68)

Benedetto il Signore, Dio della salvezza.
Oppure Alleluia, alleluia, alleluia.

Di giorno in giorno benedetto il Signore.
Il nostro Dio è un Dio che salva.
Mostra, o Dio, la tua forza,
conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi! R

Per il tuo tempio, in Gerusalemme,
i re ti porteranno doni.
Verranno i grandi dall’Egitto,
l’Etiopia tenderà le mani a Dio. R

Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore.
Riconoscete a Dio la sua potenza,
la sua maestà sopra Israele.
Sia benedetto Dio! R

VANGELO Gv 14, 7-14
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

Paolo incessantemente annuncia il Vangelo e il regno di Dio, anche agli arresti in una casa e per un tempo non breve (due anni). Significativo è l’incontro con i Giudei che sono residenti a Roma i quali ascoltano direttamente dall’Apostolo la sua testimonianza riguardo a Gesù e ai suoi discepoli: interessante notare come alcuni credono, altri invece no e come Paolo applica a questa esperienza le parole profetiche della resistenza alla rivelazione di Dio.

Conoscere e amare per il Vangelo è la stessa cosa: così amare Gesù è amare il Padre ed entrare in rapporto con entrambi attraverso il dono dello Spirito, amore che procede dal Padre e dal Figlio. Questo apre la porta a conoscere.la volontà di Dio per ciascuno di noi ed essere in sintonia per chiedere quanto desideriamo che, in fondo, corrisponde alla volontà divina.

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