La Parola che conta: Mercoledì 3 luglio 2024 (rito ambrosiano)

San Tommaso apostolo

Festa

LETTURA At 20, 18b-31
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. Paolo disse agli anziani della Chiesa: «Voi sapete come mi sono comportato con voi per tutto questo tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia: ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei; non mi sono mai tirato indietro da ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, in pubblico e nelle case, testimoniando a Giudei e Greci la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Gesù. Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio. E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il regno. Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio. Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio. Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi.

SALMO Sal 95 (96)

Si proclami a tutti i popoli la salvezza del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. R

In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli. R

Maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza. R

EPISTOLA 1Cor 4, 9-15
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, ritengo che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi. Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo.

VANGELO Gv 20, 24-29
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Il brano degli Atti riporta una parte del discorso di addio che Paolo rivolge agli anziani della comunità: sono parole piene di affetto e raccomandazioni perché la fede ricevuta come dono sia custodita e tramandata, attenta a resistere a quei lupi rapaci che a volte vengono da dentro le comunità per dividerle e “sporcare” il Vangelo e annacquare le esigenze che porta in esso.

Compito degli Apostoli è quello di testimoniare ed annunciare in Vangelo di Gesù Cristo salvatore senza dare alcuna importanza alle circostanze esterne in cui questo avviene: esse sono da conoscere, studiare e discernere perché la Parola venga accolta e compresa e così generi la risposta della fede.

Tommaso è un po’ come tutti noi: se non vediamo non crediamo; eppure Gesù proclama beati quelli che non hanno visto e credono ugualmente. Il cammino della fede del discepolo è irto di difficoltà se viene preso sul serio perché a un certo punto occorre prendere una decisione, fare una scelta, rispondere ad una domanda: credo veramente e in chi credo? Lo Spirito che abita in noi rende “facile” questa risposta, a patto che lo lasciamo parlare e lo ascoltiamo!

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