La Parola che conta: Mercoledì 29 maggio 2024 (rito ambrosiano)

Mercoledì della settimana della I Domenica dopo Pentecoste

Ss. Vigilio, vescovo, Sisinio, Martirio e Alessandro, martiri (memoria)

LETTURA Es 11, 1-9
Lettura del libro dell’Esodo

In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Ancora una piaga manderò contro il faraone e l’Egitto; dopo di che egli vi lascerà partire di qui. Vi lascerà partire senza condizioni, anzi vi caccerà via di qui. Di’ dunque al popolo che ciascuno dal suo vicino e ciascuna dalla sua vicina si facciano dare oggetti d’argento e oggetti d’oro». Il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani. Inoltre Mosè era un uomo assai considerato nella terra d’Egitto, agli occhi dei ministri del faraone e del popolo. Mosè annunciò: «Così dice il Signore: Verso la metà della notte io uscirò attraverso l’Egitto: morirà ogni primogenito nella terra d’Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito della schiava che sta dietro la mola, e ogni primogenito del bestiame. Un grande grido si alzerà in tutta la terra d’Egitto, quale non vi fu mai e quale non si ripeterà mai più. Ma contro tutti gli Israeliti neppure un cane abbaierà, né contro uomini, né contro bestie, perché sappiate che il Signore fa distinzione tra l’Egitto e Israele. Tutti questi tuoi ministri scenderanno da me e si prostreranno davanti a me, dicendo: “Esci tu e tutto il popolo che ti segue!”. Dopo, io uscirò!». Mosè, pieno d’ira, si allontanò dal faraone. Il Signore aveva appunto detto a Mosè: «Il faraone non vi darà ascolto, perché si moltiplichino i miei prodigi nella terra d’Egitto».

SALMO Sal 77 (78)

Il Signore guida come gregge il suo popolo.

Ascolta, popolo mio, la mia legge,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca con una parabola,
rievocherò gli enigmi dei tempi antichi. R

Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto. R

Colpì ogni primogenito in Egitto,
nelle tende di Cam la primizia del loro vigore.
Fece partire come pecore il suo popolo
e li condusse come greggi nel deserto. R

VANGELO Lc 4, 38-41
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Uscito dalla sinagoga, il Signore Gesù entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.

Mosè ascolta la voce del Signore che gli annuncia l’ultima piaga contro l’Egitto e il suo faraone e così Mosè annuncia al faraone quello che sta per accadere perché si manifesti di nuovo la potenza di Dio: così è scritto ed esplicitato nella Scrittura, quel mistero di rivelazione di Dio che, per liberare il suo popolo dalla schiavitù, è pronto a tutto.

Gesù passa facilmente dalla sinagoga, luogo in cui il popolo si incontra per scrutare le Scritture e confrontarsi con esse, alla casa di Simone dove incontra la vita concreta e quotidiana e dove esiste anche la malattia e l’ombra della morte. Il Signore manifesta la sua opera di guarigione nei confronti della donna che, subito, si alza per servire, segno della riconoscenza per quanto ha ricevuto. L’opera di Gesù si diffonde prevalentemente per le liberazioni dal maligno e le guarigioni ma Egli non permette di rivelare ancora di essere il Cristo: ci vuole una lunga sequela e l’accettazione di tutto quanto rivelerà, passione, morte e risurrezione compresi.

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