La Parola che conta: Mercoledì 22 maggio 2024 (rito ambrosiano)

Mercoledì della settimana dopo Pentecoste

Memoria facoltativa di santa Rita da Cascia, religiosa

LETTURA Es 19, 7-15
Lettura del libro dell’Esodo

In quei giorni. Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!». Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo. Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano per sempre anche a te». Mosè riferì al Signore le parole del popolo. Il Signore disse a Mosè: «Va’ dal popolo e santificalo, oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo. Fisserai per il popolo un limite tutto attorno, dicendo: “Guardatevi dal salire sul monte e dal toccarne le falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. Nessuna mano però dovrà toccare costui: dovrà essere lapidato o colpito con tiro di arco. Animale o uomo, non dovrà sopravvivere”. Solo quando suonerà il corno, essi potranno salire sul monte». Mosè scese dal monte verso il popolo; egli fece santificare il popolo, ed essi lavarono le loro vesti. Poi disse al popolo: «Siate pronti per il terzo giorno: non unitevi a donna».

SALMO Sal 117 (118)

Canterò per sempre l’amore del Signore.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
Il suo amore è per sempre». R

Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre». R

Nel pericolo ho gridato al Signore:
mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.
Il Signore è per me, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo?
Il Signore è per me, è il mio aiuto,
e io guarderò dall’alto i miei nemici. R

VANGELO Lc 8, 42b-48
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Le folle si accalcavano attorno al Signore Gesù. E una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, la quale, pur avendo speso tutti i suoi beni per i medici, non aveva potuto essere guarita da nessuno, gli si avvicinò da dietro, gli toccò il lembo del mantello e immediatamente l’emorragia si arrestò. Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Tutti negavano. Pietro allora disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, tremante, venne e si gettò ai suoi piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato e come era stata guarita all’istante. Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace!».

Il popolo dà il suo assenso ai comandamenti del Signore riconoscendone la sua opera potente e la sua intenzione ad essere guida sicura; ma Dio è il totalmente altro: per questo occorre purificarsi per accostarsi a Lui, occorre prendere le distanze da tutto ciò che “contamina” l’uomo sia fuori che dentro di sé, pena la morte stessa invocata dal Signore.

Quanta differenza con il brano dell’Esodo e quanta novità racchiude il vangelo di oggi! E’ la manifestazione di Gesù come Dio con noi e Dio vicino, talmente vicino che è circondato dalle folle e anche solo toccare il lembo del suo mantello con fede porta alla guarigione dal male. Un particolare, anzi due: Gesù si accorge che qualcuno lo ha toccato con intenzionalità per essere guarito e chiede di “venire allo scoperto”, cioè di guardarlo faccia a faccia senza alcun timore; è la bellezza di un rapporto personale e di uno sguardo di Dio che chiama così: “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace!”.

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