La Parola che conta: Mercoledì 11 ottobre 2023 (rito ambrosiano)
Mercoledì della settimana della VI Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
Memoria facoltativa di san Giovanni XXIII
EPISTOLA 1Tm 2, 8-15
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Carissimo, voglio che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche. Allo stesso modo le donne, vestite decorosamente, si adornino con pudore e riservatezza, non con trecce e ornamenti d’oro, perle o vesti sontuose, ma, come conviene a donne che onorano Dio, con opere buone. La donna impari in silenzio, in piena sottomissione. Non permetto alla donna di insegnare né di dominare sull’uomo; rimanga piuttosto in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non Adamo fu ingannato, ma chi si rese colpevole di trasgressione fu la donna, che si lasciò sedurre. Ora lei sarà salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con saggezza.
SALMO Sal 144 (145)
Benedetto il nome del Signore.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza. R
Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese.
Il glorioso splendore della tua maestà
e le tue meraviglie voglio meditare. R
Diffondano il ricordo della tua bontà immensa,
acclamino la tua giustizia.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. R
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
Appaga il desiderio di quelli che lo temono,
ascolta il loro grido e li salva. R
Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre. R
VANGELO Lc 21, 20-24
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti».
“voglio che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche”: la preghiera di supplica elevata da chi agisce con rettitudine e animata dalla sincera ricerca della pace e della concordia è l’indicazione che Paolo dona a Timoteo perché a sua volta se ne faccia promotore a tutti gli uomini e le donne che incontrerà nel suo ministero. “perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con saggezza”: anche queste indicazioni conclusive del brano sono preziose perché, estese agli uomini, possano diventare quella regola di vita che permette ai fedeli di vivere secondo il Vangelo e cercando di compiere la volontà di Dio.
Gesù compie una profezia che, purtroppo, si avvererà di lì a qualche anno con la distruzione di Gerusalemme e del suo tempio ad opera dei Romani. Al di là di questa indicazione profetica precisa le parole del Signore per noi suonano come monito a non “adagiarci” in opere umane che, pur esprimendo la presenza divina, rimangono pur sempre pietre: l’indicazione è quella di fuggire di fronte alla distruzione perché quello che conta è la vita stessa intesa come dono, come promessa e come tempio dello Spirito.
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