La Parola che conta: Martedì della 6° settimana di Avvento (3° Feria Prenatalizia)

Lettura del Vangelo secondo Luca 1, 39-46

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». / Allora Maria disse: / «L’anima mia magnifica il Signore».

Dall’annuncio dell’Angelo la vita di Maria prende una piega incredibilmente piena di impegno e di attenzione: il prodigio chiama un altro prodigio e così i passi di questa giovane promessa vanno svelti ad Elisabetta, un’altra donna toccata dalla Grazia di Dio.

Così ecco che la vicinanza delle due donne scatena una forza interiore incredibile che fa’ dire ciò che umanamente con difficoltà si riuscirebbe a tirare fuori: una, anzi due preghiere di lode e di benedizione rivolte all’Onnipotente; queste due preghiere sono un modello per noi al quale fare riferimento, lasciandoci ispirare da queste espressioni di fede.

Anche noi, riconoscendo il molto che compie il Padre nella nostra vita, possiamo cantare il nostro Magnificat!

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