La Parola che conta: Martedì della 4° settimana di Quaresima (rito ambrosiano) 24/3/2020
Martedì della IV settimana di quaresima
GENESI 25, 27-34
Lettura del libro della Genesi
In quei giorni. I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che dimorava sotto le tende. Isacco prediligeva Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe. Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito. Disse a Giacobbe: «Lascia mi mangiare un po’ di questa minestra rossa, perché io sono sfinito». Per questo fu chiamato Edom. Giacobbe disse: «Vendimi subito la tua primogenitura». Rispose Esaù: «Ecco, sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?». Giacobbe allora disse: «Giuramelo subito». Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe. Giacobbe diede a Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura.
SALMO Sal 118 (119), 97-104
I tuoi precetti, Signore, mi danno intelligenza.
Quanto amo la tua legge!
La medito tutto il giorno.
Il tuo comando mi fa più saggio dei miei nemici,
perché esso è sempre con me. R
Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti.
Ho più intelligenza degli anziani,
perché custodisco i tuoi precetti. R
Tengo lontani i miei piedi da ogni cattivo sentiero,
per osservare la tua parola.
Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu a istruirmi. R
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse,
più del miele per la mia bocca.
I tuoi precetti mi danno intelligenza,
perciò odio ogni falso sentiero. R
PROVERBI 23, 29-32
Lettura del libro dei Proverbi
Figlio mio, per chi i guai? Per chi i lamenti? Per chi i litigi? Per chi i gemiti? A chi le percosse per futili motivi? A chi gli occhi torbidi? Per quelli che si perdono dietro al vino, per quelli che assaporano bevande inebrianti. Non guardare il vino come rosseggia, come scintilla nella coppa e come scorre morbidamente; finirà per morderti come un serpente e pungerti come una vipera.
VANGELO Mt 7, 6-12
✠ Lettura del vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».
La primogenitura è una cosa seria: Giacobbe lo aveva capito, Esaù invece no. Così, per un piatto di minestra di lenticchie, la benedizione sulla discendenza del popolo di Dio passa dal primogenito al secondogenito. La storia della salvezza si “serve” anche di astuzie ed avvenimenti simili: da Giacobbe nascono i dodici figli, le dodici tribù d’Israele.
I Proverbi ammonisco di stare attenti all’eccesso piacere del vino: sembrano raccomandazioni di altri tempi ma si armonizzano alla lettura precedente. A volte per appagare un impellente bisogno materiale “svendiamo” valori e la nostra dignità.
L’importante è ricordarsi, cioè tenere nel cuore, la nostra identità prima, più profonda e più vera: essere figli del Padre ed avere con Lui un rapporto, attraverso Gesù, costante, diretto, continuo. Il Padre sa ascoltarci, raccoglierci e donarci ciò di cui abbiamo ogni giorni bisogno. Fidiamoci!
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