La Parola che conta: Martedì 28 maggio 2024 (rito ambrosiano)

Martedì della settimana della I Domenica dopo Pentecoste

Memoria facoltativa del beato Luigi Biraghi, sacerdote

LETTURA Es 6, 29 – 7, 10
Lettura del libro dell’Esodo

In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Io sono il Signore! Riferisci al faraone, re d’Egitto, quanto io ti dico». Mosè disse alla presenza del Signore: «Ecco, ho le labbra incirconcise e come vorrà ascoltarmi il faraone?». Il Signore disse a Mosè: «Vedi, io ti ho posto a far le veci di Dio di fronte al faraone: Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta. Tu gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al faraone perché lasci partire gli Israeliti dalla sua terra. Ma io indurirò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nella terra d’Egitto. Il faraone non vi ascolterà e io leverò la mano contro l’Egitto, e farò uscire dalla terra d’Egitto le mie schiere, il mio popolo, gli Israeliti, per mezzo di grandi castighi. Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando stenderò la mano contro l’Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti!». Mosè e Aronne eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato; così fecero. Mosè aveva ottant’anni e Aronne ottantatré, quando parlarono al faraone. Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Quando il faraone vi chiederà di fare un prodigio a vostro sostegno, tu dirai ad Aronne: “Prendi il tuo bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!”». Mosè e Aronne si recarono dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettò il suo bastone davanti al faraone e ai suoi ministri ed esso divenne un serpente.

SALMO Sal 104 (105)

Il Signore è fedele alla sua alleanza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco. R

Ma Dio rese molto fecondo il suo popolo,
lo rese più forte dei suoi oppressori.
Cambiò il loro cuore perché odiassero il suo popolo
e agissero con inganno contro i suoi servi. R

Mandò Mosè, suo servo,
e Aronne, che si era scelto:
misero in atto contro di loro i suoi segni
e i suoi prodigi nella terra di Cam. R

VANGELO Lc 4, 25-30
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «In verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Mosè è coadiuvato dal fratello Aronne che assume l’incarico di profeta e parla di fronte al faraone: se la responsabilità è nelle mani e nel cuore di Mosè, una responsabilità grande data da Dio, egli non è solo perché Aronne è designato come collaboratore stretto e suo “porta-parola”, una parola potente perché divina e liberatrice. Rimane il “mistero” della profezia di Dio sull’indurimento del cuore del faraone: difficile comprenderne il perché, in ogni caso esso è in relazione con la manifestazione della potenza di Dio che, grazia ai suoi tremendi prodigi, convince il faraone a lasciare partire il suo popolo.

Gesù cerca di far aprire gli occhi ai suoi uditori (siano nel contento delle sinagoghe dei villaggi, compreso quello dove ha abitato per tanto tempo prima di iniziare la sua missione) sul fatto che la grazia di Dio non è “riservata” ad alcuni ma che nella sua immensa misericordia egli concede a chi vuole: ad una vedova di Sarepta di Sidone, così come a Naamàn il Siro. La reazione degli uditori, chiusi a qualsiasi novità e anche alla novità contenuta nel Primo Testamento (quello citato da Gesù stesso), è violenta ed accesa tanto che il Signore si rimette in cammino, lasciandoli alla loro chiusura e alla loro risposta violenta.

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