La Parola che conta: Martedì 26 settembre 2023 (rito ambrosiano)

Martedì della settimana della IV Domenica dopo il martirio di san Giovanni il precursore

Memoria facoltativa dei santi Cosma e Damiano, martiri

LETTURA 2Pt 1, 20 – 2, 10a
Lettura della seconda lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana è mai venuta una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono alcuni uomini da parte di Dio. Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri, i quali introdurranno fazioni che portano alla rovina, rinnegando il Signore che li ha riscattati. Attirando su se stessi una rapida rovina, molti seguiranno la loro condotta immorale e per colpa loro la via della verità sarà coperta di disprezzo. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma per loro la condanna è in atto ormai da tempo e la loro rovina non si fa attendere. Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò in abissi tenebrosi, tenendoli prigionieri per il giudizio. Ugualmente non risparmiò il mondo antico, ma con altre sette persone salvò Noè, messaggero di giustizia, inondando con il diluvio un mondo di malvagi. Così pure condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, lasciando un segno ammonitore a quelli che sarebbero vissuti senza Dio. Liberò invece Lot, uomo giusto, che era angustiato per la condotta immorale di uomini senza legge. Quel giusto infatti, per quello che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, giorno dopo giorno si tormentava a motivo delle opere malvagie. Il Signore dunque sa liberare dalla prova chi gli è devoto, mentre riserva, per il castigo nel giorno del giudizio, gli iniqui, soprattutto coloro che vanno dietro alla carne con empie passioni e disprezzano il Signore.

SALMO Sal 36 (37)

Il Signore è nostro aiuto e salvezza.

Ho visto un malvagio trionfante,
gagliardo come cedro verdeggiante;
sono ripassato ed ecco non c’era più,
l’ho cercato e non si è più trovato. R

Osserva l’integro, guarda l’uomo retto:
perché avrà una discendenza l’uomo di pace.
Ma i peccatori tutti insieme saranno eliminati,
la discendenza dei malvagi sarà sterminata. R

La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati. R

VANGELO Lc 18, 35-43
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Mentre il Signore Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

La profezia, se è autentica, non è frutto di artificio umano e nemmeno qualcosa che divide, quasi a creare “tifoserie” differenti: essa è ispirazione divina e avviene per opera dello Spirito che ne garantisce l’autenticità e che apre alla rivelazione sempre nuova di Dio.

La profezia adempiuta e migliore rimane la venuta di Gesù, Signore e Dio, e la sua opera nel mondo che continua anche oggi. Come allora Gesù attraversa le nostre strade e le nostre vite, anche nei percorsi meno raccomandabili, e incrocia il bisogno di salvezza e di luce di ognuno di noi: ma sta a noi ascoltare il suo passaggio e chiamarLo esprimendo la fede nella sua opera, nella sua presenza. E il frutto di tutto questo è il miracolo della riconoscenza e del discepolato.

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