La Parola che conta: Martedì 21 febbraio 2023 (rito ambrosiano)
Martedì della settimana dell’ultima Domenica dopo l’Epifania
Memoria di san Pier Damiani, vescovo e dottore della Chiesa
LETTURA Qo 3, 1-8
Lettura del libro del Qoèlet
Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato. Un tempo per uccidere e un tempo per curare, un tempo per demolire e un tempo per costruire. Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare lutto e un tempo per danzare. Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via. Un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
SALMO Sal 144 (145)
Pietà e misericordia e il Signore.
O Dio, ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese. R
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
e tu dai loro il cibo a tempo opportuno. R
VANGELO Mc 12, 18-27
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Vennero dal Signore Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo ugualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».
La sapienza di Qoèlet sta nel dire chiaramente che il tempo è scandito da varie attività e che ciascuna di esse ha un suo perché e un suo motivo, se sappiamo leggere quelli che vengono chiamati nella Gaudium et Spes i “segni dei tempi”. L’opera di discernimento per un discepolo del regno è indispensabile.
Gesù risponde ai sadducei precisando due dati fondamentali: il primo riguarda la risurrezione dai morti che è anzitutto spirituale, quel puro spirito di cui sono costituiti gli angeli in cielo; il secondo è ribadire di nuovo che il Dio dei padri è dei viventi perché essi vivono in Lui, in attesa della sua passione, morte e risurrezione.
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