La Parola che conta: Martedì 16 gennaio 2024 (rito ambrosiano)

Martedì della settimana della II Domenica dopo l’Epifania

LETTURA Sir 44, 1; 45, 23 – 46, 1
Lettura del libro del Siracide

Facciamo ora l’elogio di uomini illustri, dei padri nostri nelle loro generazioni. Fineès, figlio di Eleàzaro, fu il terzo nella gloria, per il suo zelo nel timore del Signore, per la sua fermezza quando il popolo si ribellò, per la bontà coraggiosa della sua anima; egli fece espiazione per Israele. Per questo con lui fu stabilita un’alleanza di pace, perché presiedesse al santuario e al popolo; così a lui e alla sua discendenza fu riservata la dignità del sacerdozio per sempre. Per l’alleanza fatta con Davide, figlio di Iesse, della tribù di Giuda, l’eredità del re passa solo di figlio in figlio, l’eredità di Aronne invece passa a tutta la sua discendenza. Vi infonda Dio sapienza nel cuore, per giudicare il suo popolo con giustizia, perché non svanisca la loro prosperità e la loro gloria duri per sempre. Valoroso in guerra fu Giosuè, figlio di Nun, successore di Mosè nell’ufficio profetico; secondo il suo nome, egli fu grande per la salvezza degli eletti di Dio, compiendo la vendetta contro i nemici insorti, per assegnare l’eredità a Israele.

SALMO Sal 77 (78)

Diremo alla generazione futura le lodi del Signore.

Il Signore li fece entrare nei confini del suo santuario,
questo monte che la sua destra si è acquistato.
Scacciò davanti a loro le genti
e sulla loro eredità gettò la sorte,
facendo abitare nelle loro tende
le tribù d’Israele. R

Scelse la tribù di Giuda,
il monte Sion che egli ama.
Egli scelse Davide suo servo
e lo prese dagli ovili delle pecore. R

Lo allontanò dalle pecore madri
per farne il pastore di Giacobbe, suo popolo,
d’Israele, sua eredità.
Fu per loro un pastore dal cuore integro
e li guidò con mano intelligente. R

VANGELO Mc 3, 22-30
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». Ma il Signore Gesù li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».

Vengono oggi ricordati come uomini illustri Finees e Giosuè. Entrambi sono dell’epoca che succede a quella di Mosè e di Aronne: la guida spirituale e la guida sociale del Popolo sono elogiati per la loro fedeltà, per i loro coraggio, per essere stati capaci di tenere insieme il popolo di Dio.

Fin dall’inizio della sua missione Gesù è criticato aspramente da scribi e farisei. Le motivazioni che portano per la critica però non sono logiche: un potere non può scacciare se stesso, il male non può scacciare se stesso. A questo ragionamento Gesù aggiunge che la cacciata di un potere, soprattutto maligno, può avvenire solo di fronte a un potere più grande, quello del bene. In coda a queste dichiarazioni e il Signore ricorda che ogni peccato e bestemmia saranno perdonati, tranne quello contro lo Spirito santo: la chiusura totale all’azione della grazia di Dio e del suo spirito.

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