La Parola che conta: Martedì 13 febbraio 2024 (rito ambrosiano)

Martedì dell’ultima settimana dopo l’Epifania.

LETTURA Qo 3, 10-17

Lettura del libro del Qoèlet

Io, Qoèlet, ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine. Ho capito che per essi non c’è nulla di meglio che godere e procurarsi felicità durante la loro vita; e che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro, anche questo è dono di Dio. Riconosco che qualsiasi cosa Dio fa, dura per sempre; non c’è nulla da aggiungere, nulla da togliere. Dio agisce così perché lo si tema. Quello che accade, già è stato; quello che sarà, già è avvenuto. Solo Dio può cercare ciò che ormai è scomparso. Ma ho anche notato che sotto il sole al posto del diritto c’è l’iniquità e al posto della giustizia c’è l’iniquità. Ho pensato dentro di me: «Il giusto e il malvagio Dio li giudicherà, perché c’è un tempo per ogni cosa e per ogni azione».

SALMO Sal 5

Tu benedici il giusto, Signore.

Al mattino ascolta la mia voce;al mattino ti espongo la mia richiesta e resto in attesa.Tu non sei un Dio che gode del male,non è tuo ospite il malvagio;gli stolti non resistono al tuo sguardo. R

Tu hai in odio tutti i malfattori,tu distruggi chi dice menzogne.Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.Io, invece, per il tuo grande amore, entro nella tua casa;mi prostro verso il tuo tempio santo nel tuo timore. R

Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine.Proteggili, perché in te si allietinoquanti amano il tuo nome,poiché tu benedici il giusto, Signore,come scudo lo circondi di benevolenza. R

VANGELO Mc 12, 18-27

✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Vennero dal Signore Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo ugualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Due affermazioni risultano centrali nel testo odierno di Qoèlet: Dio fa bene ogni cosa e per questo è necessario averne timore per conoscerne le opere; sotto il sole c’è più ingiustizia che altro, ma a tempo debito il signore giudicherà tutto.

Due affermazioni di Gesù sono centrali rispetto alla questione della risurrezione. Alla risurrezione si risorgere anzitutto in spirito vitale: non un semplice tornare alla vita come edizione riveduta e corretta della vita che già conosciamo. Il nostro è il Dio dei viventi perché quanti non sono più vivi in questo mondo, vivono in eterno in Lui.

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