La Parola che conta: Martedì 12 marzo 2024 (rito ambrosiano)
Martedì della IV settimana di Quaresima
GENESI 25, 27-34
Lettura del libro della Genesi
In quei giorni. I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che dimorava sotto le tende. Isacco prediligeva Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe. Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito. Disse a Giacobbe: «Lasciami mangiare un po’ di questa minestra rossa, perché io sono sfinito». Per questo fu chiamato Edom. Giacobbe disse: «Vendimi subito la tua primogenitura». Rispose Esaù: «Ecco, sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?». Giacobbe allora disse: «Giuramelo subito». Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe. Giacobbe diede a Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura.
SALMO Sal 118 (119), 97-104
I tuoi precetti, Signore, mi danno intelligenza.
Quanto amo la tua legge!
La medito tutto il giorno.
Il tuo comando mi fa più saggio dei miei nemici,
perché esso è sempre con me. R
Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti.
Ho più intelligenza degli anziani,
perché custodisco i tuoi precetti. R
Tengo lontani i miei piedi da ogni cattivo sentiero,
per osservare la tua parola.
Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu a istruirmi. R
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse,
più del miele per la mia bocca.
I tuoi precetti mi danno intelligenza,
perciò odio ogni falso sentiero. R
PROVERBI 23, 29-32
Lettura del libro dei Proverbi
Figlio mio, per chi i guai? Per chi i lamenti? Per chi i litigi? Per chi i gemiti? A chi le percosse per futili motivi? A chi gli occhi torbidi? Per quelli che si perdono dietro al vino, per quelli che assaporano bevande inebrianti. Non guardare il vino come rosseggia, come scintilla nella coppa e come scorre morbidamente; finirà per morderti come un serpente e pungerti come una vipera.
VANGELO Mt 7, 6-12
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».
L’episodio della “svendita” della primogenitura da parte di Esaù a favore del fratello Giacobbe per un piatto di minestra di lenticchie è pieno di umorismo e sarcasmo insieme: la frase conclusiva, aggiunta come commento alla vicenda, ne rivela solo una parte: “A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura”. In ogni caso la benedizione patriarcale passa a Giacobbe, in secondogenito, che desiderava essere benedetto al posto del fratello diventando, così, il “seme” di Israele.
I pochi versetti dei Proverbi se la prendono con chi abusa del vino, foriero di guai, lamenti, litigi, gemiti… l’attenzione alla bevanda inebriante deve essere massima per non incorrere in pericolose circostanze.
Cosa sono le “cose sante” e le “vostre perle”? Nel contesto di tutta la sezione è facile che Gesù faccia riferimento al tesoro della fede e del Vangelo che va sì predicato, ma dove c’è un ostinato rifiuto, persino sdegnoso (cani e porci), è bene non insistere e andare altrove. E ciò è confermato anche dalle parole che seguono: parole sul chiedere e ottenere, sul bussare e essere aperto, sulla bontà somma del Padre che, a differenza nostra, “darà cosa buone e quelli che gliele chiedono”.
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