La Parola che conta: Martedì 10 settembre 2024 (rito ambrosiano)

Martedì della settimana della II Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Memoria facoltativa del beato Giovanni Mazzucconi, sacerdote

LETTURA 1Pt 3, 8-17
Lettura della prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili. Non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene. A questo infatti siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua benedizione. «Chi infatti vuole amare la vita e vedere giorni felici trattenga la lingua dal male e le labbra da parole d’inganno, eviti il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua, perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere; ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il male». E chi potrà farvi del male, se sarete ferventi nel bene? Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non turbatevi, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male.

SALMO Sal 33 (34)

Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome. R

Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene. R

Chi è l’uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?
Custodisci la lingua dal male,
le labbra da parole di menzogna. R

Sta’ lontano dal male e fa’ il bene,
cerca e persegui la pace.
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto. R

VANGELO Lc 17, 3b-6
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai». Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».

Dalle parole di Pietro risulta una identità del credente che è anzitutto in continua adorazione di Gesù, il Cristo, a partire dal riconoscimento di averlo nel cuore: da questo derivano una serie di comportamenti e atteggiamenti fondamentali e che ricalcano la vita e la testimonianza esemplare di Gesù e dei suoi discepoli di ogni tempo: affetto fraterno, misericordia, umiltà, rispondere sempre nel bene e cercarlo in ogni istante, sopportare le ingiustizie, dare ragione della speranza che anima la vita… Insomma: è una bella e impegnativa missione! Ma da vivere cercando sempre la comunione con Gesù e il Padre per mezzo dello Spirito, perché altrimenti le sole nostre forze e la sola nostra volontà non reggerebbe affatto.

Perdono e fede sono legati a doppio filo: lo hanno capito bene gli apostoli che di fronte all’insegnamento di Gesù sul perdono, sempre, essi chiedono di aumentare la loro fede perché hanno compreso che tale perdono non è in mano loro, non è nelle loro disponibilità. E Gesù risponde sottolineando che non è necessario avere una fede grande: basta che sia sincera, pura e grande quanto un granello di senape per poter chiedere di fare grandi cose insieme a Lui.

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